Vaccini, sentenza riconosce i danni dopo 42 anni: "Quella donna va risarcita"

La decisione dei giudici non è stata impugnata: il Ministero condannato a risarcire una paziente

Vaccini

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Milano, 5 giugno 2017 - E' destinata a far discutere la nuova sentenza che riconosce il nesso tra vaccini (in questo caso quello quadrivalente) e una grave patologia (un'encefalopatia che causa crisi epilettiche). La sentenza è diventata definitiva dopo la conferma dello scorso novembre della Corte d'Appello civile di Milano della decisione con cui il Tribunale di Vigevano aveva condannato il Ministero della Salute a versare l'indennizzo a una donna, ora 42enne, che a 6 mesi era stata vaccinata. La sentenza è passata in giudicato poiché non è stata impugnata entro i termini.

In particolare, la vicenda riguarda una donna della provincia di Pavia nata nel 1975 e che circa sei mesi dopo la nascita venne vaccinata. Come ha riferito il suo legale, l'avvocato Giuseppe Romeo, già allora la neonata cominciò a stare male e ad avere crisi epilettiche sempre più frequenti che si sono aggiunte ad altre problematiche di grave disabilità (anche per queste ha un altro tipo di indennità). Solo 8 anni fa, nel 2009, è stato diagnosticato che l'encefalopatia era dovuta al vaccino quadrivalente alla quale era stata sottoposta. Così il padre, nominato amministratore di sostegno, decise di fare causa al ministero della Salute.

In primo grado, in vista della sentenza con cui nel 2013 era stato riconosciuto il diritto all'indennizzo, venne disposta una consulenza tecnica d'ufficio ora "sposata" anche dalla Corte d'Appello sezione lavoro di Milano e nella quale si sostiene che la vaccinazione "resta l'ipotesi (...) altamente più probabile" della causa della malattia che ha colpito fin da allora la neonata e che si è sviluppata portandola, come ha detto il legale, ad avere "crisi tutti i giorni". L'avvocato Romeo ha spiegato che per questo il ministero è stato condannato a versare l'indennizzo previsto dalla legge: dal marzo 2009 fino ad oggi 863 euro mensili e dal luglio 1976 al febbraio del 2009 il 30 per cento di tale importo. 

"I giudici così come i periti hanno accertato oltre ogni ragionevole dubbio che il vaccino ha plausibilmente causato la malattia nella neonata - ha affermato il Codacons in una nota -. Alla luce di tale sentenza le ultime affermazioni rese da Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco, ndr) circa le reazioni avverse alle vaccinazioni appaiono non esaustive, e rischiano di fornire una informazione non completa alle famiglie". L'associazione inoltre, si legge sempre nel comunicato, segnala che dalla banca dati europea spuntano 8.409 casi di sospette reazioni avverse tra il 2012 e il 2017 e per tanto annuncia un nuovo esposto alla magistratura contro l'Aifa.

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