Treno deragliato a Pioltello, così ha ceduto la rotaia killer

L'inchiesta: segni di usura su pezzi. Quattro nuovi indagati

La rotaia killer e il pezzo 'sparato' a venti metri

La rotaia killer e il pezzo 'sparato' a venti metri

Milano, 1 febbraio 2018 - Un lento e progressivo deterioramento della rotaia fino a quando, la mattina del 25 gennaio, il metallo si è spezzato. E, come si vede nella foto, il pezzo di binario da 23 centimetri è stato proiettato venti metri più in là. Una rottura, stando ad alcuni esperti, non dovuta all’urto ma alla «fatica», al continuo passaggio dei treni sul materiale danneggiato. È solo una delle ipotesi al centro del lavoro dei consulenti della Procura, di Rfi e Trenord (le società e i vertici sono indagati per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo), che stanno ricostruendo le cause dell’incidente a Pioltello nel quale hanno perso la vita tre donne.

Treno deragliato a Pioltello
Treno deragliato a Pioltello

Uno schianto per «fatica», per lento e progressivo deterioramento, in questo caso. Ma i consulenti dovranno vagliare però anche eventuali difetti del carrello del treno, nell’ipotesi di un concorso tra due diverse concause: il passaggio di un convoglio con il carrello danneggiato sopra una rotaia usurata. Cominceranno domani gli accertamenti tecnici - in parte irripetibili - che saranno alla fine determinanti per valutare ed attribuire eventuali responsabilità. E intanto ai primi 4, si aggiungono quattro nuovi indagati. Rete ferroviaria italiana, controllata dal gruppo Ferrovie dello Stato, gestisce l’intera rete italiana dei treni occupandosi della manutenzione dell’infrastruttura, sia ordinaria che straordinaria. Trenord gestisce invece il servizio di trasporto in Lombardia ed ha dunque la responsabilità sulla funzionalità dei convogli. Entrambe le società, che hanno i propri vertici sotto indagine, sono a loro volta anche indagate come persone giuridiche in base alla legge 231, quella che prevede possibili sanzioni amministrative per gli enti in caso di reati commessi dai loro dirigenti. E anche ieri sono continuate, nelle sedi romana e milanese di Rfi e Trenord, le perquisizioni degli uomini Polfer che stanno acquisendo ogni genere di documentazione cartacea e informatica, soprattutto in tema di manutenzione di infrastrutture e treni. 

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