I 4 anni del Muro delle bambole: ancora tanto da fare contro la violenza sulle donne

In via De Amicis il simbolo della lotta al fenomeno del femminicidio

Il Muro delle bambole a Milano

Il Muro delle bambole a Milano

Milano, 18 giugno 2017 - Compie quattro anni il Wall of dolls, il Muro delle bambole contro il femminicidio. Una parete piena di bambole affacciata su via De Amicis 2 per gridare «no alla violenza contro le donne» e in generale «no alla violenza contro i più deboli» nata da un’idea di Jo Squillo, cantautrice e conduttrice. Ieri è stato un compleanno speciale festeggiato da decine di persone che si sono radunate in strada nonostante il sole cocente e che hanno visitato il museo allestito al coperto, con i pezzi più pregiati e installazioni artistiche. «In questi giorni a Milano – sottolinea Jo Squillo -, si celebra la settimana della Moda uomo: la Moda è stile, educazione, bellezza autentica. Purtroppo la bellezza di tante donne è stata spazzata via dalla brutalità di chi diceva di amarle. Noi siamo qui per ricordare loro (sul Muro c’è un pannello con le foto delle vittime di femminicidio, ndr) ma anche per proseguire nel nostro percorso di coraggio e di cambiamento culturale. Invertire la rotta si può».

E significativo è che tanti ragazzi, maschi, ieri si siano fermati ad appendere una bambola. «Un segno di coraggio e di rispetto – prosegue Giusy Versace, campionessa paralimpica, attrice e conduttrice, che affianca Jo Squillo nel progetto -. Purtroppo tante donne non denunciano le violenze che subiscono e tanti uomini non hanno rispetto per loro. Oggi siamo qui per ricordare quanto è importante parlarne, per sensibilizzare, per dire a queste donne che non sono sole e per dire a questi uomini di cambiare atteggiamento, di non sottovalutare nessun gesto. Ma anche per dire no a tutta la violenza». Nel corso dell’anno, tante bambole appese sono state rovinate, strappate, rubate. «Qualcuno ha avuto il coraggio di «violentare» pure loro. Ma per fortuna ci sono anche tante persone buone, che le hanno sistemate o rimpiazzate», continua Versace. L’evento di ieri è stato patrocinato dal Municipio 1. Istituzioni rappresentate da Luca Foschi, assessore alla Cultura del parlamentino, Diana De Marchi, presidente della commissione Pari opportunità del Comune, che ha portato in dono una bambola, e Angelica Vasile, presidente della commissione Politiche sociali, che ha fondato l’associazione «Fermati Otello» grazie alla quale si organizzano nelle scuole corsi di prevenzione alla violenza di genere, omofobia e bullismo.

Intervenuta anche Valentina Pitzalis, «bruciata da quello che credeva essere il suo amore», così è stata presentata. «Desidero ciò che è accaduto a me non accada a nessun’altra». Tra gli ospiti, la scrittrice Aida Vittoria Eltanin, autrice de «La salute di Eva», che ha riflettuto sul nesso tra violenza contro le donne e violenza contro gli animali. Presentato pure lo spettacolo «Le sedie» contro la violenza e il maltrattamento, un work in progress che si modifica a seconda del luogo in cui viene allestito, e che andrà in scena il 20 luglio alle 21 al Castello Sforzesco.

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