Multe, le notifiche sono fuorilegge: "Centinaia di sanzioni annullabili"

Nel mirino i verbali per omessa comunicazione dei dati della patente

Multe alle auto a Milano

Multe alle auto a Milano

Mialno, 22 settembre 2017 - Notifiche delle multe fuori dai termini prescritti per legge, centinaia di sanzioni a rischio annullamento. Il caso è segnalato dal capogruppo di Forza Italia in Comune Gianluca Comazzi e riguarda le sanzioni al codice della strada che prevedono la sottrazione di punti dalla patente e dunque comportano che venga comunicato alla Polizia locale il nome e cognome e i dati della patente dell’automobilista che era al volante del veicolo sanzionato al momento dell’infrazione. La Polizia locale milanese, secondo i verbali mostrati dall’esponente azzurro e alcune segnalazioni da parte di vigili urbani, allungherebbe i termini della notifica della multa – a chi non comunica i dati dell’automobilista a cui sottrarre i punti della patente – oltre i 150 giorni complessivi previsti per legge. Uno slittamento non previsto dalle norme ma funzionale alle esigenze organizzative della Polizia locale meneghina.

Ma ripasrtiamo da capo. Un esempio può chiarire meglio il caso in esame. Il verbale mostrato da Comazzi riguarda una multa per un divieto di sosta particolarmente grave. Un’infrazione da 85 euro commessa l’11 gennaio 2017 e notificata a casa del proprietario dell’auto multata il 21 marzo 2017. Da quest’ultima data scattano i 60 giorni entro cui il proprietario dell’auto deve pagare la multa (nel caso non faccia ricorso) e fornire alla Polizia locale i dati della patente di guida del conducente del veicolo al momento della commessa violazione. Se non lo fa entro quei 60 giorni, scatta una seconda multa per omessa comunicazione, nel nostro caso una sanzione da 286 euro da pagare entro i 90 giorni successivi. Già, ma la notifica da quale data deve partire? Secondo alcuni pareri giurisprudenziali e alcuni sentenze dei giudizi di pace, la data di notifica di questa seconda multa deve iniziare dal giorno successivo alla scadenza dell’omessa comunicazione. Nel caso della multa presa ad esempio, la data di notifica doveva essere il 22 maggio 2017 (dopo i 60 giorni per comunicare i dati della patente). Nel verbale inviato a casa dell’automobilista multato nel nostro caso, invece, si legge: «L’accertamento dell’infrazione è stato possibile a partire dal 26 giugno 2017. Pertanto i termini di notifica del presente verbale (la sanzione per mancata comunicazione dei dati della patente, ndr) decorrono da tale data». Notifica dal 26 giugno 2017, dunque, più di un mese dopo dall’inizio della notifica indicato per legge (22 maggio 2017). Risultato: multa impugnabile dal sanzionato e annullabile dal giudice di pace. Caso simile a quello del 2014 per le multe da autovelox, notificate dopo i 90 giorni prescritti per legge e annullate in serie? A proposito di ricorsi contro le contravvenzioni da codice della strada, l’avvocato Sara Mangone osserva: «Sui ricorsi Prefettura e Comune non comunicano tra loro».

Comazzi, intanto, va all’attacco: «Il Comune di Milano spreme i milanesi facendo cassa con le multe ed è grave che in alcuni casi non rispetti la legge. Quello delle date taroccate rischia di diventare un caso che riguarda centinaia e centinaia di cittadini. Ci sono sentenze del giudice di pace che parlano chiaro». Il capogruppo di FI, infine, annuncia: «Farò un’interrogazione per capire di quanti verbali si tratta e dico ai milanesi di contattarmi, metteremo a disposizione degli avvocati. Le multe vanno pagate se uno sbaglia ma il Comune deve muoversi nel rispetto della normativa».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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