Incendio in un palazzo di Quarto Oggiaro: 14 intossicati, gravissimo un ragazzino

Evacuato un condominio di 13 piani in via Cogne, i residenti ospitati in strutture del Comune. Le fiamme da una stufetta o da una caldaia

Il palazzo in fiamme (Ansa)

Il palazzo in fiamme (Ansa)

Milano, 14 febbraio 2018 - Un vasto incendio è divampato al decimo piano di un palazzo di 13 in via Cogne 20, a Milano, nel quartiere di Quarto Oggiaro. I vigili del fuoco hanno evacuato il condomino e il bilancio parla di un ferito molto grave, un ragazzino di 13 anni, e di altre 13 persone intossicate. Le fiamme hanno prodotto un'alta colonna di fumo, visibile da molto lontano, ma grazie al tempestivo intervento dei pompieri il rogo è stato spento in poco tempo.

L'allarme è scattato poco dopo mezzogiorno e all'inizio si temeva che ci fossero diverse persone rimaste intrappolate ai piani alti ma poco dopo le 13 i vigili del fuoco hanno recuperato con un'autoscala l'ultima persona che chiedeva aiuto, rimasta ferita in maniera lieve. In totale sono 14 le persone portate in ospedale, dieci intossicate in maniera lieve (codice verde) e tre in modo più serio (codice giallo). A preoccupare sono però le condizioni di un ragazzino di 13 anni, rianimato sul posto e poi trasportato in condizioni gravissime all'ospedale Sacco, privo di sensi e in arresto cardiaco. Il giovane si trovava all'undicesimo piano ed è quindi rimasto intrappolato, respirando il fumo sprigionato dalle fiamme. Le operazioni di evacuazione sono state complicate proprio dalla presenza di molto fumo; una delle persone socccorse è stata calata dalla finestra. I pompieri hanno aperto tutti gli appartamenti chiusi per verificare che non vi fossero persone prive di sensi all'interno. Oltre ai 14 intossicati portati in ospedale, un'altra trentina di persone sono state assistite sul posto dai soccorritori del 118. Presenti sul posto anche i carabinieri.

Al momento, al vaglio degli investigatori ci sono due ipotesi riguardo le cause di quanto accaduto: il rogo sarebbe partito da una stufetta o dalla caldaia. Giovedì, i vigili del fuoco invieranno una squadra di tecnici per ulteriori accertamenti. Intanto, il decismo e l'undicesimo piano sono sotto sequestro perché la temperatura era ancora troppo alta per consentire ulteriori verifiche. Di certo il rogo è partito dall'appartamento di un condomino peruviano che è riuscito a mettersi in salvo. Una sua vicina sudamericana ha detto di aver visto le fiamme provenire da una stufetta posta sotto la tenda ma ci sono altre indiscrezioni investigative che parlano della caldaia posizionata a pochi centimetri.

Palazzo Marino ha fatto sapere che gli inquilini dello stabile saranno tutti ospitati in una struttura pubblica e in alcuni alberghi convenzionati. Protezione civile, Polizia locale e la Direzione Casa del Comune di Milano si sono infatti attivate in queste ore per garantire alle persone evacuate dall'edificio una prima sistemazione per la notte. Le persone che hanno chiesto assistenza, una settantina, trascorreranno la notte nello stabile comunale di via Carbonia, nelle immediate vicinanze di via Cogne. Si tratta di un edificio nuovo, in attesa di venire arredato per essere poi assegnato ed utilizzato per l'emergenza abitativa. Cinque famiglie, in particolare difficoltà, saranno ospitate dal Comune in un albergo. Sono 20 gli appartamenti (mono e bilocali) in via Carbonia che il Comune ed MM hanno reso funzionali, attivando le utenze, oltre allo spazio comune al primo piano, allestito come punto di coordinamento e ristoro. La Protezione civile fornirà alle persone ospitate pasti caldi, coperte ed ogni genere di prima necessità, mentre la Polizia locale presidierà l'edificio in cui si è sviluppato l'incendio per l'intera notte. Appena possibile, previe le necessarie verifiche statiche di sicurezza, lo stabile verrà riconsegnato agli inquilini residenti. Nel pomeriggio, le persone evacuate sono state sistemate all'interno del centro sportivo Aldini e, con l'assistenza della Protezione civile e dei Vigili del Fuoco, si è provveduto ad accompagnarle all'interno dello stabile per recuperare in sicurezza gli effetti personali. La Protezione civile ha allestito dei gazebo immediatamente al di fuori dello stabile per la distribuzione di acqua e bevande calde.

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