Expo, il padiglione Confindustria ancora off limits: rush finale per aprire a fine mese

Lavori giorno e notte: il 28 maggio a Rho si svolgerà l’assemblea annuale con Squinzi e il caniere deve essere finito

CANTIERE In alto, una foto dei lavori allo stand di Confindustria dello scorso 4 maggio. Sotto, il cartellone all’ingresso

CANTIERE In alto, una foto dei lavori allo stand di Confindustria dello scorso 4 maggio. Sotto, il cartellone all’ingresso

Milano, 12 maggio 2015 - La corsa degli operai prosegue senza interruzione giorno e notte. Dopo aver incassato il colpo di non aver potuto aprire il proprio padiglione a Expo il primo maggio, perché il cantiere era ancora in alto mare, Confindustria punta a tagliare il nastro il 28 maggio, quando sul sito di Rho-Pero si svolgerà l’assemblea annuale dell’associazione degli imprenditori guidata da Giorgio Squinzi. Il gotha dell’industria tricolore non si può stringere nei 30 metri quadri già aperti, quel 3% offerto ai visitatori per compensare i ritardi, come recita da dieci giorni un cartellone all’ingresso. Restano due settimane di tempo per completare gli altri 870 metri quadri della mostra, intitolata «Fab food», che Confindustria ha immaginato in forma di luna park: una serie di giostre per approfondire il ruolo delle imprese nel portare il cibo dal campo alla tavola. Un percorso a misura di scolaresca. L’associazione ne vuole coinvolgere a decine in Expo attraverso il protocollo «Adotta una scuola» siglato con il ministero dell’Istruzione, ma al momento la tappa più breve è proprio quella nel proprio stand.

VIDEO - Viaggio nei ritardi del cantiere di Confindustria

Il padiglione è vittima dei ritardi di Palazzo Italia e del Cardo, il viale corto del sito dove si affacciano le esposizioni dell’Unione europea e delle venti regioni, la mostra sul vino, gli stand dei partner commerciali. Nelle ultime settimane prima dell’apertura, Padiglione Italia aveva perso terreno nella maratona della consegna lavori, tanto che Expo spa era corsa ai ripari rimpoltando le file degli operai già impegnati nelle costruzioni. Nonostante i ritardi, però, l’Unione europea e Confindustria hanno dovuto assistere al taglio del nastro con il premier Matteo Renzi dietro le porte sbarrate del proprio padiglione. La Ue ha recuperato in una settimana, giusto in tempo per celebrare la giornata dell’Europa nel parco di Rho-Pero. La casa degli industriali, al contrario, è ancora sotto i ferri. E ne avrà per molti giorni, tanto da convincere gli organizzatori ad aprire un’anticamera dell’esibizione, il 3%. «È solo un antipasto di tutto quello che vedranno all’interno». Già dall’ingresso, un enorme faccione affacciato sul Cardo, chiamato dagli allestitori «la Bocca» ma ancora fermo in deposito, il visitatore dovrà respirare l’atmosfera di un luna park. Dentro, in un percorso suddiviso in dieci sale, un vortice di luci e suoni, juke box, videogame, un tiro al bersaglio raccontano come le materie prime diventano i piatti tipici della tradizione italiana, scorrendo sul rullo trasportatore dell’industria alimentare.

L’allestimento è stato affidato al Museo della scienza e della tecnica di Milano dalla cordata di associazioni confindustriali che ha vinto la gara: Federchimica, Federalimentare, Anima (industria meccanica), Assolombarda, Acimit (macchinari del tessile), Anie (energia), Assica (carni e salumi), Assocomaplast (stampi per gomma e plastica), Federunacoma (macchine agricole) e Ucimu (macchine utensili e robot). A budget è stato messo nero su bianco un investimento di circa otto milioni di euro, tra affitto degli spazi e produzione delle scenografie, parte dei quali provengono dalle casse delle associazioni. Salvo poi comunicare ai propri iscritti, già pronti ad accompagnare a Expo clienti e partner commerciali, che al momento è meglio rimandare di qualche settimana la visita.

luca.zorloni@ilgiorno.net

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