Luca Zorloni
Cronaca

Musica dal vivo e sfide a ping-pong: la vita nel quartiere dei delegati di Expo

Il villaggio di Cascina Merlata ospita 1.300 persone dei padiglioni

Due delegate si avviano a Expo da Cascina Merlata

Milano, 23 giugno 2015 - Giovedì tocca alla musica reggae. Per i delegati stranieri di Expo che abitano nel villaggio di Cascina Merlata, nell’ultimo lembo di Milano vista Decumano, l’appuntamento è fisso: il giovedì ci si trova al bar del nuovo quartiere per ascoltare musica dal vivo. «Il martedì invece abbiamo le iniziative culturali», spiega Stefano Borsani, che per il Pime gestisce il bar. Le luci si spengono alla una, per riaccendersi alle 7.30, quando si serve il primo caffè. Su una parete è esposta una collezione di banconote estere: yuan cinesi, ariary dal Madagascar, un peso cubano. Nei 397 appartamenti di Cascina Merlata vivono circa 1.300-1.400 lavoratori di Expo. «Il turnover è altissimo, qualcuno si ferma anche solo pochi giorni», spiega Roberto Imberti, responsabile marketing dell’impresa costruttrice, Euromilano. Qua dormono gli staff dei padiglioni, i commissari ma anche ministri e politici in visita dall’estero. Nel parcheggio sono posteggiate le auto del cerimoniale di Expo, per gli ospiti di riguardo.

Le delegazioni più numerose sono quelle di Kazakhstan, Svizzera e Paesi arabi. Ogni mattina hostess e steward del padiglione kazako sfilano nel cortile sotto lo sguardo attento di una coordinatrice, che verifica che le divise siano in ordine. «Il 24 aprile scorso abbiamo organizzato per loro anche un seggio elettorale» per le presidenziali, spiegano gli organizzatori. Gli svizzeri, invece, hanno salutato il primo giorno a Milano con un video condiviso su Facebook. Arrivi e partenze sono gestiti dalla reception della Fondazione collegio delle università milanesi, che è anche il centro informazioni del villaggio. «Le signore africane, ad esempio, ci hanno chiesto dove poter comprare le extension», spiega Roberta Franciosi, che per Expo cura i rapporti con le delegazioni. Uomini in grisaglia, gli staff arabi con tuniche e turbanti, chi casual per il tempo libero, il viavai nella piazzetta ha il ritmo placido di una vacanza.

Cascina Merlata è un quartiere a sé, chiuso da un ingresso a badge, dove ci sono palestra e ambulatorio, sala culto, una stanza con televisione e giornali e lavatrici. Nell’atrio dei palazzi ci si sfida a ping-pong e calcetto. La convivenza funziona, salvo per la raccolta differenziata, con cui non tutti i delegati hanno familiarità. «Abbiamo avuto qualche difficoltà», non nasconde Imberti. In questi mesi Euromilano fa le prove generali: il semestre Expo è un test dei sistemi intelligenti (come i citofoni o le app condominiali) delle case che dal 2016 saranno sul mercato, per vendita, affitti e riscatto. Nel frattempo, al villaggio dell’housing sociale si aggiungeranno altre quattro torri. Intorno si costruisce una città: scuole, un centro commerciale (l’alimentare è di Coop), altre case. Per Euromilano si avvicina anche l’esame di bilancio, in arrivo alla fine del mese. Un appuntamento a cui la società si presenta con un rosso di 80 milioni di euro, escludendo tuttavia operazioni straordinarie.

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