Si è svegliata la 18enne amputata dopo l'incidente in stazione: "Ma ora perderò l’anno?"

«Perderò l’anno?», ha chiesto ieri mattina Susanna, tra le lacrime, al papà. Ha appena subìto l’amputazione del braccio destro all’altezza del gomito, per un soffio i medici di Pavia le hanno salvato la gamba, eppure Susanna F., 18enne di Belgiosioso, dal suo letto di ospedale non smette di essere quello che è: studentessa modello di Valentina Bertuccio D'Angelo

I primi soccorsi alla stazione di Codogno dopo l’incidente (Gazzola)

I primi soccorsi alla stazione di Codogno dopo l’incidente (Gazzola)

Codogno (Lodi), 19 ottobre 2014 - «Perderò l’anno?», ha chiesto ieri mattina Susanna, tra le lacrime, al papà. Ha appena subìto l’amputazione del braccio destro all’altezza del gomito, per un soffio i medici di Pavia le hanno salvato la gamba, eppure Susanna F., 18enne di Belgiosioso, dal suo letto di ospedale non smette di essere quello che è: studentessa modello, ragazza mite e pulita. Sarà stato un istinto, o forse un eccesso di senso del dovere, chi lo sa: qualcosa venerdì mattina l’ha spinta, lei sempre così giudiziosa, a rincorrere quel maledetto treno 5088 Codogno-Pavia delle 13.42 che l’avrebbe riportata a casa da scuola e che stava partendo senza di lei ma con il suo zaino a bordo. Un gesto assurdo, perché dopo aver perso la presa una prima volta, la ragazzina l’ha agganciato una seconda volta ma è caduta tra il convoglio e la massicciata. Troppo gravi le ferite al braccio, che è stato amputato venerdì pomeriggio all’ospedale San Matteo. Non lo perderà l’anno, lei che è tra le più promettenti della quinta C dell’istituto tecnico agrario Tosi di Codogno, dove si stava specializzando in Enologia: lo promette la preside Vanna Alquati.

«Sono stata avvertita dalla mamma di Susanna mentre ero a Milano in una commissione — racconta la dirigente —. Lei stava giusto andando a scuola per le elezioni degli organi collegiali quando ha saputo dell’incidente e si è precipitata a Pavia». Le preoccupazioni della ragazza sono senza fondamento: «È tra le più brave, è molto motivata e appassionata alla materia che stava studiando — prosegue Alquati —. Perciò è escluso che perda l’anno, noi tutti l’aiuteremo. Le porteremo i libri in ospedale, la aiuteremo a scuola». Ieri tutto il mondo scolastico codognese era con Susanna: il tam tam si è diffuso dall’istituto Tosi al liceo Novello, diretto anche questo da Alquati, «erano tutti choccati, preoccupati per il futuro della loro amica. Appena potrà ricevere visite andremo a trovarla». Mentre i ragazzi guardano al domani, agli adulti il compito di dare un perché: «Non riesco a dare una spiegazione a un gesto così irrazionale come rincorrere un treno già partito, non è da lei. Susanna è una ragazza impegnata su tutti i fronti sani. L’unica spiegazione che mi do è un senso del dovere portato all’estremo: quel treno non poteva proprio perderlo».

valentina.bertuccio@ilgiorno.net