Cornovecchio rifiuta il matrimonio Maleo dice ‘sì’, ma votano in pochi

Controverso l’esito del referendum sulla fusione tra i due Comuni di MARIO BORRA e LAURA DE BENEDETTI

Un cittadino alle urne

Un cittadino alle urne

Cornovecchio, 16 novembre 2015 - A Cornovecchio hanno vinto i no alla ‘fusione per incorporazione’ con Maleo. Sui 128 votanti dei 181 aventi diritto al voto (sui 206 residenti totali), infatti, in 88 hanno espresso parere negativo alla proposta formulata dal Comune stesso di divenire una frazione del comune confinante e, numericamente, piu grande, con i suoi 3158 residenti. Solo 39, invece, quelli che hanno sostenuto la proposta della giunta guidata dal sindaco Giuseppe Bragalini che, dopo aver concertato delle linee guida col primo cittadino di Maleo, Giuseppe Maggi, aveva sottolineato la volontà di gestire la situazione con ‘lungimiranza’, prima che gli accorpamenti vengano, prima o poi, in futuro, imposti dall’alto. Ma il ‘campanilismo’ ha vinto e Bragalini, come aveva già premesso, ha ribadito ieri sera, appena ultimato lo spoglio delle schede, che si rimette «alla volontà popolare. La cittadinanza è sovrana. Il distacco tra contrari e favorevoli è troppo netto. E’ una batosta per chi come me sosteneva l’opportunità della fusione».

In un primo momento, essendo stato Cornovecchio a chiedere la fusione, si ipotizzava, dopo il referendum, di prendere atto dell’esito delle urne in consiglio e di inviare poi il documento alla Regione, cui sarebbe spettata l’ultima parola. Ora invece, afferma Bragalini, «vedrò col segretario comunale come procedere nei confronti della Regione». Non solo: «Andrò avanti fino a fine mandato, che scade in primavera, se ci saranno i numeri; in questo momento, a caldo, non posso escludere che qualche consigliere si ritiri. Io comunque ho operato solo per il bene del paese». A fronte di bilanci sempre piu irrisori, infatti, la fusione con Maleo avrebbe comportato la perdita del Gonfalone, di giunta e consiglio ma la nuova realtà avrebbe beneficiato di un incentivo statale di 160 mila euro l’anno per dieci anni e avrebbe potuto agire in deroga al patto di stabilità per 5 anni, avrebbe avuto priorità nei bandi regionali e avrebbe persino potuto assumere del personale

A Maleo si sono recate alle urne solo 307 persone sui 2620 votanti: a parte 3 bianche e 1 nulla i favorevoli alla fusione sono stati 268, i contrari solo 35. «Martedi prenderemo atto del risultato in consiglio – si limita a commentare Maggi – poi passeremo la palla alla Regione». Sulla decisione hanno influito i pareri, contrari alla fusione, che circolavano in alcuni volantini ma che sono stati anche espressi da altri sindaci della Bassa, forse preoccupati da un effetto domino di quella che sarebbe stata la prima fusione di un territorio, quale è il Lodigiano, caratterizzato da molti piccoli comuni. laura.debenedetti@ilgiorno.net