CAMILLA GARAVAGLIA
Cronaca

Come restaurare la chiesa? Il prete cerca 150 famiglie: Date 5 euro a settimana per 2 anni

Invito a 150 famiglie: donazione di 5 euro ogni domenica per due anni

Il parroco don Antonio Ercoli ha chiesto a 150 famiglie  di Vittuone una donazione costante:  5 euro ogni domenica per ultimare i restauri  della chiesa della Beata Vergine

Il parroco don Antonio Ercoli ha chiesto a 150 famiglie di Vittuone una donazione costante: 5 euro ogni domenica per ultimare i restauri della chiesa della Beata Vergine

Vittuone (Milano), 5 luglio 2016 - Che la parrocchia sia costretta, in tempi grami, a chiedere contributi direttamente ai fedeli per sostenersi non è una novità. Ciò che stupisce del caso vittuonese è la precisione: ciò che don Antonio Ercoli ha chiesto ai parrocchiani non è un’offerta una tantum bensì una donazione costante da parte di 150 famiglie, disposte a elargire 5 euro a settimana per due anni. Obiettivi chiari e precisi per evitare che la pigrizia o la scarsa memoria possano avere la meglio sulla buona volontà dei fedeli. Solo con la costanza, infatti, l’obiettivo finale - il restauro completo della chiesa della Beata Vergine – potrà essere perseguito. Per completare secondo e terzo lotto servono decine di migliaia di euro: di qui l’appello a i vittuonesi, anche se la raccolta fondi è aperta anche a imprese, associazioni.

Torte, riffe e marmellate fatte in casa non sono bastate; pur con tutta la buona volontà, la comunità vittuonese non è riuscita, con le sole offerte raccolte durante la messa o le festività speciali, a fare cassa per garantire laDECISO Il parroco don Antonio Ercoli ha chiesto a 150 famiglie di Vittuone una donazione costante: 5 euro ogni domenica per ultimare i restauri della chiesa della Beata Vergine conclusione dei lavori di restauro della chiesa dell’Annunciazione della Beata vergine. Ci si è messa, allora, la creatività del parroco don Antonio (foto a destra), definito dai suoi «una mente vulcanica», che - conti alla mano - ha parlato chiaro dal pulpito e dalle pagine del periodico parrocchiale «Il Segno»: «Grazie ai fedeli abbiamo i soldi per pagare alla ditta i mesi di giugno e luglio, ad agosto ci sarà una pausa e poi alla fine di settembre i lavori dovranno ripartire. Come? Per questo obiettivo osiamo lanciare una proposta che speriamo possa far breccia nei vittuonesi: cerchiamo 150 famiglie che siano disponibili a mettere simbolicamente sul la propria tavola un piatto in più ogni domenica, proprio come si farebbe con un ospite, quantificando questo sacrificio con la cifra di 5 euro. Questo per due anni: consegnando i soldi alla segreteria parrocchiale o inserendoli in una busta nominativa nel bussolotto delle offerte, ogni famiglia potrà contribuire a coprire il costo del secondo e del terzo lotto dei restauri». Non è la prima volta, a onor del vero, che don Antonio tenta di sensibilizzare i fedeli sul tema: una raccolta fondi detta «dell’Angelo» aveva portato nelle casse circa 900 euro e nell’ultima settimana altri 465 si sono aggiunti al gruzzolo, ma non basta.

Troppi sono gli interventi in programma: vanno sistemate le vetrate, recuperate le quattro volte delle navatelle laterali – che ospitano il ciclo del Canto dei Cantici di san Francesco e del Magnificat – con la ripresa delle cupolette sopra la navatella della Madonna, nella quale troverà spazio il crocifisso ligneo del Trecento. Da restaurare le porte, l’altare maggiore, il coro e l’impianto elettrico, mentre da predisporre resta la nuova rete d’illuminazione e l’elettrificazione dell’apertura di finestre e vetri dell’abside. Va rinfrescata anche la cappella di san Giuseppe con la scultura del Chiodini e valorizzato il tabernacolo con le reliquie della croce, molto caro al prete: «Nel tabernacolo c’è un elaborato in bronzo che attesta l’autenticità della reliquia e riporta l’indulgenza plenaria di papa Leone XIII al prevosto, Monsignor Annoni: chissà se potremo un giorno porre le sue ossa in questa chiesa, ispirando i laici locali a lavorare su una società nuova, forgiata sul suo esempio?».

Il sogno di don Antonio è quello dei suoi fedeli, che infatti hanno già aderito con entusiasmo alla raccolta fondi. «La gente a Vittuone risponde sempre positivamente quando le si chiede di aprire il proprio cuore con generosità – spiega la signora Maria, membro attivo della comunità parrocchiale». Per questo restauro, inoltre, è stata creata una commissione apposita proprio perché dovrà essere il restauro definitivo, che duri per decenni e ancora di più, senza che sia necessario mettere ogni volta mano a una parte della chiesa, vuoi che si tratti di un tetto, di un affresco o di una porzione di navata. I responsabili della raccolta fondi si sono dati da fare in ogni modo, con feste, eventi e vendita di dolci fatti in casa. In tempi di crisi, però, purtroppo le torte non bastano».