Legnano, si ritrovano innamorati dopo 32 anni e danno una svolta alle loro vite

Lei disoccupata, lui invalido. Si sposano e aprono gelateria di successo

Walter Solbiati e Rossella Saccozza (Studio Sally)

Walter Solbiati e Rossella Saccozza (Studio Sally)

Legnano, 15 agosto 2017 - L’amore che dà coraggio: è la storia di Walter Solbiati e Rossella Saccozza. La loro piccola gelateria e pasticceria si chiama «Yaya & Beba» e ha aperto i battenti a Legnano. Nessuna pubblicità, nessuna pagina Facebook, nessuna inaugurazione. Solo due palloncini color lavanda appesi all’esterno il giorno dell’inizio della nuova avventura. Ma dietro l’apertura di questo delicato e curato punto vendita c’è una storia di speranza e riscatto. Rossella e Walter si erano conosciuti da ragazzi, erano legati da una forte amicizia, un “filarino”, ma poi si erano persi di vista, come spesso accade, per 32 anni. Il destino ha però voluto che si rincontrassero per caso, scoprendosi innamorati. Due anni fa il matrimonio. Rossella aveva 52 anni, una figlia di 16 anni frutto di una precedente relazione, un affitto da pagare, una lettera di licenziamento ricevuta il 24 aprile.  «Ho lavorato per quindici anni in un gruppo della grande distribuzione, impiegata in ufficio. Poi le cose non sono andate bene: il crollo del fatturato, i costi del personale troppo alti. Ero delegato sindacale e ho seguito tutta la trattativa. Alla fine abbiamo perso il lavoro in 22. Niente solidarietà, niente riduzione di orari, niente cassa integrazione. Ero consapevole che a 52 anni non avrei avuto molte possibilità di trovare lavoro». Rossella resta senza stipendio e la sua vita inizia ad andare a fondo. Ma è in quel momento che ricompare Walter, che di anni ne ha 63 e un lungo curriculum da pasticcere. «Ho iniziato a lavorare in pasticceria a 14 anni - ricorda -. In Lazzaroni, nel 1978, ho imparato a fare il gelato. Poi sono diventato responsabile della gelateria Ranieri di Legnano, era il 1983. Quindi sono emigrato in Spagna e a Palma di Maiorca ho aperto la gelateria «Il Duomo», e qui sono rimasto cinque anni. Rientrato in Italia ho aperto in Liguria una gelateria a Camogli e un’altra a Recco. Quindi sono entrato nella grande distribuzione Nel 2003 ho aperto a Omegna dei laboratori di pasticceria in società. Nel 2007 sono diventato chef di pasticceria e gelateria in villaggi turistici. Nel 2013 però ho avuto un infortunio e lì è terminata la mia carriera». Dopo essersi innamorati è arrivata la decisione di iniziare l’avventura di una nuova attività insieme. Il problema restavano i soldi. «Usiamo la liquidazione per darci una nuova prospettiva, per dare scacco matto alla rabbia e alla frustrazione, e ripartire. Insieme». Walter insegna alla moglie la professione, così quando andrà in pensione sarà lei a fare il gelato. La giornata inizia alle 9 e termina alle 22. Ci sono 20 gusti, materie prime selezionate, passione. È una brava allieva? «Sì, è brava - sorride Walter -. Tra pochi mesi avrà totale autonomia». Rossella serve una famigliola, incarta le coppette, batte lo scontrino. «Per me la soddisfazione è quando le persone comprano il gelato, fanno il giretto, poi ritornano in negozio e ci fanno i complimenti», afferma la donna.