Legnano, strani segni su bimba autistica: "Allontanatela dal papà"

La mamma lancia l'allarme

Una sala per le audizioni protette dei minori in difficoltà

Una sala per le audizioni protette dei minori in difficoltà

Castano Primo (Milano), 15 settembre 2019 - Se n'è accorta la madre portandola in bagno. Le parti intime erano state depilate. La figlia, undici anni, affetta da una grave forma d’autismo che le impedisce di esprimersi, incapace di spiegare cosa le fosse successo. Siamo all’inizio di luglio all’interno dello “spazio protetto” di Castano Primo, nell’Alto Milanese, dove vengono organizzati gli incontri fra minori in affido e genitori. Un mese dopo, è il 7 agosto, lo choc provato davanti a quella scoperta si ripete: la ragazzina è stata di nuovo depilata, stavolta anche sotto le ascelle. E ha due lividi sulle braccia. Come se si fosse ribellata. La donna corre a chiedere spiegazioni.

I responsabili del centro prima cadono delle nuvole, poi interpellano il padre. È infatti a lui che il Tribunale per i minori, due anni e mezzo fa, ha affidato Chiara (nome di fantasia) dopo la separazione. Anche sulla base delle relazioni dei servizi sociali del Comune dove la famiglia risiede, a una ventina di chilometri da Legnano, che hanno sempre evidenziato la “fragilità” della 48enne, vittima in passato di violenze. Fragilità tali da renderla inadatta a fare la mamma. Quali risposte dunque fornisce il papà? «La bambina è stata depilata perché manifestava disagio per la fase preadolescenziale che sta attraversando; ad agosto invece perché dovevamo andare in un parco acquatico», si sentono raccontare gli operatori.

Su questi due episodi singolari e, soprattutto, su cosa stia succedendo a casa del padre vuole ora vederci chiaro il Tribunale di Milano. Sulla scrivania del giudice Ilaria Mazzei c’è infatti un’istanza urgente presentata dai due avvocati Paola Calcaterra e Mariangela Crespi a cui si è rivolta la mamma. Un documento di sei pagine fitto di episodi circostanziati con al centro la piccola, da cui emerge uno scenario allarmante. «Non ci sono solo questi due casi di depilazione tutti da chiarire. Vera e propria barbarie – spiegano Calcaterra e Crespi – perché quei lividi sono lì a dimostrare che Chiara si è opposta con tutte le sue forze. Qui c’è un quadro familiare complessivamente preoccupante. La bambina piange e urla ogni volta che si deve separare dalla mamma. Le sono stati trovati sul corpo altri ematomi sospetti, tanto da doverla portare in pronto soccorso. E le sue condizioni di salute sono peggiorate. Dev’essere allontanata da quella casa».

Il rapporto è corredato anche da due foto enigmatiche. In una si vede Chiara con la testa appoggiata su un tavolo accanto a un bicchiere di vino. Nella seconda tiene in braccio... un fucile. Un’arma vera o giocattolo? Sarà l’autorità giudiziaria ad appurarlo. I protagonisti della vicenda sono convocati per il 30 ottobre. Nel mirino anche i servizi sociali del Comune, al quale sono stati chiesti una relazione aggiornata e dei chiarimenti che nessuno finora era mai riuscito a ottenere. La nonna, 73 anni, che con la sua pensione contribuisce al sostentamento di figlia e nipote, adesso ha un solo scopo nella vita: «Voglio solo vederla crescere serena, lontano da quell’individuo...». Lo sfogo è interrotto dal pianto.