Fase 2, la Lombardia torna a muoversi: voglia di normalità tra cautela e qualche polemica

Riaperti molti negozi, boom di prenotazioni dai parrucchieri. Ancora chiusi diversi ristoranti, a Milano protesta dei venditori ambulanti

Pendolari, coronavirus

Pendolari, coronavirus

Milano, 18 maggio 2020 - Il tanto atteso giorno è arrivatoa: da oggi, lunedì 18 maggio, a Milano e in Lombardia, come nel resto d'Italia,  ripartono quasi tutte le attività dopo il lockdown per la pandemia da coronavirus. Ma restano regole rigide per evitare il contagio (L'ORDINANZA REGIONALE). 

"Questo è un momento delicato, il lavoro più importante sarà il monitoraggio, tenere sotto controllo il territorio il più possibile, tutte le persone che sono toccate da questo virus", ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in diretta su Mattino Cinque, parlando della fase che inizia oggi. "Dobbiamo impedire che il virus torni a correre. Non ci sono dubbi che le infezioni aumenteranno, ma - ha affermato - noi dovremmo tenerle sotto controllo, evitare che si diffondano in maniera incontrollata, che nascano nuovi focolai, questo è la cosa che dovremo fare con grande attenzione". 

Nella prima mattina della ripartenza il traffico in ingresso a Milano è stato decisamente più sostenuto e radicalmente differente dalla ripresa del 4 maggio in uscita dal lockdown. L'afflusso di auto si è andato regolarizzando, ma poco dopo le 7 aveva toccato un picco molto intenso, come non lo si vedeva da mesi. La Polizia locale ha infatti avuto il suo da fare per gestire la circolazione, e dai monitor della centrale operativa, in ingresso a Milano "si vedeva la differenza". In città, la maggior parte degli ingorghi si è registrata nella zona di Porta Venezia e coso Buenos Aires, complice anche la realizzazione della nuova pista ciclabile che da piazza San Babila arriva a Sesto San Giovanni. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, è stata una ripartenza senza particolari criticità.

Soddisfatto, a fine giornata, il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala: "Oggi non abbiamo visto congestioni ne' sui treni, ne' nel traffico veicolare ne' assembramenti di persone". E ha così ringraziato la cittadinanza per il suo comportamento virtuoso.  Commentando i dati diffusi da Trenord che indicano nel 25% la capienza odierna di passeggeri rispetto a un giorno pre covid, Sala ha parlato di un "dato che ci rassicura: non abbiamo avuto un affollamento e abbiamo evitato assembramenti sul trasporto pubblico locale". Un dato, ha precisato, anche legato allo smartworking, "una modalità di lavoro che ci accompagnera' finche' non avremo trovato il vaccino o la cura". Sottolineando la necessitaàdel rispetto delle regole sanitarie da parte dei singoli, Sala ha evidenziato che "stiamo lottando contro il coronavirus proteggendoci, ma la vittoria sul covid passa attraverso la ricerca", e augurando un buon lavoro a tutti i ricercatori, il vice presidente della Regione ha invitato a donare per la "ricerca".

Metropolitana e mezzi di superficie

Situazione tranquilla sui mezzi pubblici anche se sulla linea filoviaria 90-91, molto frequentata sin dall'inizio del servizio, ci sono stati episodi di sovraffollamento e i vigili sono dovuti intervenire per dare una mano agli addetti dell'azienda del trasporto locale nella zona di viale Tibaldi. Polizia locale e polizia di Stato pattugliano le fermate, pronte a intervenire in caso di necessità. Sin dalle 6 del mattino si è notato un maggior afflusso di passeggeri sulla linea rossa della metropolitana. L'autobus sostitutivo che è stato in funzione prima della ripresa delle corse della metro da Sesto San Giovanni aveva sul display la scritta 'completo' e, proprio nella stazione di Sesto Marelli, intorno alle 7.30 è stato nenessario chiudere i tornelli per il notevole afflusso di passeggeri. A bordo, in particolare, persone che andavano a garantire l'apertura di uffici e negozi. Tutti avevano la mascherina di protezione, non tutti i guanti. "Il flusso è leggermente crescente dalle prime ore della mattina ma molto ordinato - hanno detto da Atm - tutti seguono con attenzione la segnaletica".

Treni

A bordo dei treni che da tutta la Lombardia arrivano alla stazione Cadorna, in periodo ante-coronavirus carichi di pendolari, il giorno della riapertura di bar, ristoranti e altri esercizi pubblici "c'è qualcuno in più, ma niente folla". A raccontarlo, intorno alle 6 del mattino, è stato proprio un pendolare che arrivava da Saronno. "Abbiamo viaggiato rispettando tutte le norme di sicurezza, nessuno escluso - ha spiegato all'Ansa - probabilmente le persone in tutti questi mesi hanno capito che devono prestare attenzione". La situazione non è cambiata neanche dopo le 7. Un'ostetrica proveniente da Rescaldina con il treno della linea Novara-Milano, che non ha mai smesso di viaggiare perché lavora in ospedale, parla "più o meno dello stesso numero di persone dei giorni scorsi". E i pendolari, così come i milanesi, dopo oltre due mesi di lockdown riscoprono il piacere di un espresso al bar, al banco prima di andare al lavoro o seduti al tavolino con le dovute distanze. Secondo i dati diffusi da Trenord, in mattinana l'affluenza sui treni è stata del 25% rispetto al periodo pre-Covid 19  Si tratta di accessi stabili rispetto al 4 maggio, nel primo giorno di riapertura ufficiale dopo il lockdown di aprile, quando la giornata si era chiusa con un'affluenza al 25% e picchi del 30% solo negli orari di punta. In generale, secondo quanto spiegato dal gruppo ferroviario recentemente, nella Fase 2 viaggia il 10% dei passeggeri pre-Covid 19, con picchi del 30% solo su alcune corse nell'orario di punta del mattino.

Primo volo a Orio al Serio

L’aeroporto di Orio al Serio ha accolto questa mattina il primo volo di linea dopo il decreto di riapertura dello scalo al traffico passeggeri dello scorso 5 maggio. Alle ore 6:51 è atterrato il volo Wizz Air W6 4351 proveniente da Sofia con a bordo 113 passeggeri, i primi a transitare in aerostazione dal 13 marzo scorso insieme agli 81 partiti da Bergamo con lo stesso aeromobile decollato alla volta della capitale bulgara dalle 7:50.

Prima messa in Duomo

Una trentina di fedeli sono entrati nel Duomo di Milano per assistere alla prima Messa aperta al pubblico della fase 2 post Covid. Le persone vengono fatte entrare dall'ingresso laterale, quello di fronte all'arcivescovado, e i controlli sono un po' macchinosi: prima la misurazione della temperatura, poi il controllo delle borse - che c'era già prima della pandemia - quindi il metal detector. La funzione si svolge nella cappella feriale della cattedrale, che si trova esattamente dietro l'altare e ospita anche il grande coro in legno scuro. La Messa comincia in modo solenne con l'organo che risuona dopo oltre due mesi di assenza di fedeli. A celebrarla è il capo della Veneranda Fabbrica, monsignor Gianantonio Borgonovo.

Negozi aperti in centro, poche code

Hanno aperto quasi tutti i negozi tra il Duomo, corso Vittorio Emanuele e San Babila, punto nervralgico dello shopping nel cuore di Milano, le cui vetrine riportano messaggi di bentornato ai clienti, oltre alle indicazioni da seguire per prevenire la diffusione del contagio. Oltre che alla Rinascente, le persone - una cinquantina circa - si sono messe in coda per entrare da Zara, mentre negli altri negozi per ora non c'è un grande afflusso. C'era qualche persona in attesa di fronte all'Apple Store di piazzale Liberty che però ha deciso di non riaprire ancora. All'ingresso di ogni locale, guanti e disinfettante per tutti e commesse in mascherina che regolano l'afflusso. Situazione simile anche all'esterno dei negozi in corso Buenos Aires. Dicorso diverso per i ristoranti del centro: tutti chiusi quelli in Galleria Vittorio Emanuele, il salotto buono della città. 

Assalto ai parrucchieri, attese di oltre una settimana

E' assalto a parrucchieri e barbieri in questa fase 2 dell'emergenza coronavirus. I negozi hanno riaperto questa mattina dopo due mesi di lockdown, anche se alcuni saloni, soprattutto quelli piccoli di quartiere, sono ancora chiusi, complice anche il lunedì, solitamente giorno di riposo per queste attività. In molti si fermano davanti all'ingresso, in alcuni casi formando anche qualche coda, per cercare di prendere appuntamento, ma i gestori li allontanano ricordando che è possibile farlo solo telefonicamente proprio per evitare assembramenti. Ma le attese sono di oltre una settimana per tagli, pieghe e tinte.