Tariffe comasche per assicurazioni nel Sud Italia: scoperto il sistema di raggiri

Polizze scontate grazie a un prestanome, diciannove persone accusate per la frode

Tagliando dell'assicurazione

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Como, 26 aprile 2016 - False certificazioni amministrative per consentire agli automobilisti residenti nelle regioni del Sud, principalmente in Campania, di ottenere sconti sulle polizze assicurative, a cui venivano applicate le tariffe comasche. Il sostituto procuratore di Como Massimo Astori, ha concluso le indagini a carico di 19 persone accusate a vario titolo, secondo le diverse posizioni, di una serie di falsi materiali e ideologici, e di frode assicurativa. Soprattutto, l’indagine ha consentito di scoprire un sistema di raggiri che, secondo le accuse, ruotava attorno a un prestanome di origine napoletana residente in provincia di Varese, e che avrebbe fruttato vantaggi per un totale di 42mila euro, ai danni di un’agenzia assicurativa del Comasco, e della relativa compagnia.

Tutti i contratti assicurativi, risultano infatti sottoscritti nel 2012, e intestati a Giulio Giugliano, 47 anni di Coquio Trevisago, il quale avrebbe di volta in volta presentato false ricevute sostitutive delle carte di circolazione, che attestavano il trasferimento di proprietà a suo favore, oppure apposto etichette adesive che alteravano i dati del reale intestatario del veicolo. Con questo stratagemma, i premi assicurativi di chi risiede in una delle regioni più tartassate d’Italia dal punto di vista delle tariffe, scendevano drasticamente.

Un’Alfa Romeo 147, passava dai 3795 euro che avrebbe dovuto pagare a Napoli, ai 554 di un residente in Lombardia, con un risparmio di oltre 3200 euro. Per una vecchia Fiat Punto si passava da 1900 euro ai 199 della cifra versata a Como, mentre per una Lancia Musa il risparmio era di 3300 euro, passando da 3800 euro chiesti dalle compagnie assicurative napoletane, ai 485 di quelle comasche. Non erano da meno le differenze per un motociclo: per un Betamor, si passava da 3200 euro a 270, mentre il premio di una Honda, scendeva da 3600 euro a 316. Non sono i soli contratti contestati dalla Procura di Como, che evidenziano l’enorme divario che ha spinto gli intestatari dei veicoli a esporsi al pericolo di finire sul registro degli indagati, come di fatto avvenuto.

La proprietaria di una Fiat Grande Punto, si è trovata a pagare 673 euro anziché i 3800 che gli chiedevano le assicurazioni dell’hinterland napoletano. Per una vecchissima Fiat Multipla si passava da 1900 euro a 302, una Volkswagen Golf, anche in questo caso datata, a Como pagava 630 euro invece dei 3800 richiesti al Sud, ma non è da meno il caso di una Fiat Panda il cui pagamento, quantificato in 370 euro in Lombardia, passava a 3700 in Campania. Tuttavia il ripetersi di contratti stipulati con modalità simili, intestati a Giugliano e concentrati nella stessa agenzia e compagnia assicurativa, ha finito con il dare nell’occhio, trasformandosi nell’indagine ora giunta alle conclusioni. Gli indagati, possono ora dare le loro versioni difensive, prima di andare incontro a una possibile richiesta di rinvio a giudizio.