Appiano Gentile, incubo meningite: bimbi rispediti a casa

Piccolo ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Sant'Anna ma il ceppo non è contagioso

L'ospedale Sant'Anna

L'ospedale Sant'Anna

Appiano Gentile (Como), 14 novembre 2017 - Incubo meningite ieri mattina in una scuola d’infanzia del paese dove tanti genitori sono corsi a ritirare i loro piccoli non appena si è diffusa la notizia che uno dei bambini era stato ricoverato in ospedale. Mamme e papà non hanno aspettato l’arrivo dei medici e dei tecnici dell’Ats Insubria, troppo il timore di far correre qualche rischio ai loro bambini e anche le maestre del nido prese in contropiede non se la sono sentita di far cambiare loro idea. In realtà, come sono poi riusciti ad accertare i medici, i compagni del piccolo non hanno mai corso reali pericoli. 

La malattia purtroppo è stata riscontrata, ma si tratta di meningite batterica che pur essendo tra i ceppi più gravi non è considerata contagiosa. Per questo non è stato previsto alcun tipo di profilassi ne è prevista una disinfezione dei locali. Per questo tutte le attenzioni sono ora concentrare sullo stato di salute del piccolo che è stato ricoverato all’ospedale Sant’Anna. I medici dell’Ats stanno verificando se il bambino a suo tempo fosse stato sottoposto alla vaccinazione obbligatoria, l’unico strumento di prevenzione contro questa forma di meningite. Le sue condizioni purtroppo sono ancora ritenute molto gravi e la prognosi rimane riservata, in attesa di verificare la risposta del suo organismo alla cura farmacologica cui è stato sottoposto. È stato immediatamente informato dell’accaduto anche il sindaco Giovanni Pagani che da ieri è impegnato, insieme ad Ats e Regione, a seguire gli sviluppi della vicenda.

Un paio di settimane fa era scaduto anche in provincia di Como il termine per mettersi in regola con l’obbligo vaccinale e all’appello mancavano una decina tra bambini e ragazzi. Scuole e Asst da allora sono impegnate a cercare di contattare le loro famiglie per avvisare rispetto al rischio di essere sottoposti a una multa che può variare dai 100 ai 500 euro. Si tratta dell’ultimo passaggio di una campagna iniziata nel settembre scorso, alla ripresa dell’anno scolastico, rivolta a tutti gli studenti della scuola dell’obbligo, dai 6 ai 16 anni. Un appello al quale hanno risposto in provincia di Como ben 54mila alunni, suddivisi tra scuola primaria e secondaria, in un percorso che ha visto in prima fila insegnanti e professori. Da settembre sono state effettuate oltre 7mila vaccinazioni e in lista di attesa ci sono almeno altri 1.500 ragazzi.