Floating Piers, sul lago in "naet" per visitare l'opera di Christo

"Ho deciso di inventarmi un lavoro: portare i turisti sul Sebino a praticare la pesca e vedere il cantiere di The Floating Piers’" di MILLA PRANDELLI

Stefano Scaglia

Stefano Scaglia

Marone, 27 marzo 2016 - Con la sua barca, un “naet” vecchio di 100 anni, porterà turisti ed appassionati di pesca e lago a vedere prima il cantiere e poi l’installazione di Christo “The Floating Piers”. L’idea è venuta a un pescatore di professione del lago d’Iseo: Stefano Scaglia, 43 anni, di Sale Marasino, abilitato all’esercizio del “pesca turismo”.

«Da qualche tempo ho deciso di inventarmi un nuovo lavoro, ovvero portare i turisti sul Sebino sia a praticare la pesca sportiva sia quella di professione – spiega Stefano Scaglia – ma andrò anche nella zona del cantiere di “The Floating Piers’’. Il regolamento del pesca turismo prevede specificamente che si facciano visite didattiche alla scoperta del lago e questa mi è parsa una buonissima occasione per fare conoscere alle persone il luogo che ospita e ospiterà una delle più importanti opere d’arte al mondo. Credo che sia anche il modo per sensibilizzare la gente ad un uso corretto e compatibile del Sebino. Comincerò a lavorare con i turisti questo martedì, quando tutte le tappe burocratiche saranno svolte».

Stefano Scaglia è titolare dell’azienda “Pescaturismo el Pescadur” e sulla sua barca, attualmente ormeggiata a Marone o a Pilzone d’iseo, porterà quattro o cinque persone. «Naturalmente sarà obbligatorio il giubbetto di salvataggio – rimarca Scaglia – anche se con la barca viaggerò ad andatura moderata dato che è in vigore un’ordinanza di cauta navigazione che resterà valida fino a quando “The Floating Piers” sarà completamente smantellato. Ovviamente non mi avvicinerò troppo e terrò una giusta distanza di sicurezza e soprattutto non ormeggio né dove galleggiano i grandi cubi che comporranno la passerella, né nell’area cantiere, poiché è severamente vietato. Ho già effettuato tutte le prove e testato gli itinerari con un amico».

L'emozione per chi salirà sulla barca di Stefano è grande, perché “vive il lago come chi è del posto e di lago vive”. «Alla gente piace non solo apprendere quanto sta accadendo – racconta – ma anche gli aneddoti del lago e imparare che tipo di pesci si pescano qui da noi e come. Alcuni vogliono solo vedere l’opera, altri chiedono di gettare le reti. Altri ancora di usare la canna da pesca».

Stefano Scaglia, che è originario della bassa bresciana, è arrivato sul Lago d’Iseo insieme alla moglie e con lei ha trovato casa a Sale Marasino. «Mi sono innamorato subito del posto e della sua gente – racconta –, uno tra i più grandi amici che avevo, veniva chiamato con il nome di “El Pescadur”. Il progetto che sto seguendo l’avevo pianificato insieme a lui e a lui dedico la mia attività. A supportarmi, ora, oltre alla famiglia c’è un altro amico: Giovanni, che mi sta aiutando nella parte burocratica e nella cura della barca. Si è anche occupato di fare alcuni studi su Christo, di modo da spiegarmi quello che poi racconto ai turisti. Anche lui è una parte del progetto, anche se per ora lavoro solo».

Il sogno di Stefano è di poter partire da Sale Marasino. «Mi piacerebbe poter fare iniziare le gite dalla spiaggetta del mio paese – dice – mi sto muovendo per proporre l’iniziativa al sindaco Zanotti. Per ora devo ringraziare chi mi ospita a Pilzone e Marone. Da martedì le partenze saranno effettuate da quei paesi. In futuro si vedrà».