Varese, una giornata per non dimenticare il dramma delle donne iraniane

Il 12 giugno l'Università dell'Insubria organizza in Comune un evento con Farian Sabahi

La giornalista e scrittrice iraniana Farian Sabahi

La giornalista e scrittrice iraniana Farian Sabahi

Varese, 8 giugno 2023 - L’università dell’Insubria non dimentica il dramma della repressione delle donne in Iran promuovendo una giornata di riflessione, lunedì 12 giugno nella Sala matrimoni del Comune di Varese insieme a Fidapa-Varese e Disuit, il Dipartimento di scienze umane e dell’innovazione dell’ateneo. «Iran: donna, vita e libertà» il titolo scelto per l’evento che al centro del quale ci sarà una conferenza tenuta da Farian Sabahi, docente di storia contemporanea del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Insubria, nota orientalista, giornalista, saggista, fotografa e regista.

Farian Sabahi si è occupata di Medio Oriente, Caucaso e Asia Centrale con una metodologia multidisciplinare che tiene conto della storia, dell’economia, degli aspetti religiosi e culturali, con un’attenzione alle minoranze e alle problematiche di genere. È autrice di numerosi articoli scientifici e saggi pubblicati da editori italiani e internazionali. Tra i suoi ultimi libri: «Noi donne di Teheran» (2022), «Storia dello Yemen» (2021) e «Storia dell’Iran 1890-2020» (2020).

La conferenza, introdotta da Renata Castelli, presidente di Fidapa-Varese, da Rossella Dimaggio, assessora ai Servizi educativi e alle Pari opportunità del Comune di Varese, e dalla direttrice del Disuit Nicoletta Sabadini, tratteggerà la situazione attuale dell’Iran, inquadrando soprattutto gli eventi che vedono come protagonista il mondo femminile nel contesto storico e internazionale, tramite lo sguardo attento di una studiosa di origini iraniane molto nota come acuta osservatrice del contesto medio-orientale.

«L’Iran è un paese grande cinque volte e mezza l’Italia – spiega Farian Sabahi – abitato da 86 milioni di persone che appartengono a gruppi etnici diversi e professano religioni differenti. È un paese complesso, dalla storia millenaria. Per quanto riguarda le questioni di genere, l’Iran non è l’Afghanistan: nella Repubblica islamica dell’Iran l’istruzione è gratuita e obbligatoria, due terzi delle matricole universitarie e due terzi dei laureati sono ragazze, consapevoli che l’istruzione superiore è indispensabile per emanciparsi. L’Iran, un paese difficile da decifrare. Un paese in cui le autorità hanno dovuto inserire le "quote azzurre" in diverse facoltà, per far fronte alle difficoltà dei maschi di ottenere un posto in aula».

Afferma Paola Biavaschi, giurista dell’Università dell’Insubria: «Cercare di entrare in punta di piedi, accompagnati mano nella mano da Farian Sabahi, nella cultura, nei sogni e nelle speranze delle coraggiose donne iraniane è un privilegio che - penso – informerà e, al contempo, incanterà i varesini che vorranno intervenire all’evento».

Precederà la conferenza «Lacrimosa», pezzo composto dal violoncellista iraniano Babak Kayami, che lo eseguirà con un ensemble di dieci giovani violoncellisti, tutti suoi allievi: il pezzo è stato composto proprio in occasione delle proteste per i diritti civili in Iran, in cui grande parte hanno avuto e hanno le coraggiose donne di questo Paese dalla storia millenaria.