Startup Lombardia, crollano gli investimenti

Il rapporto Venture capital della Liuc conferma però che la regione resta prima realtà italiana capace di attrarre l’attenzione dei player internazionali

Studenti e professori alla Liuc

Studenti e professori alla Liuc

Castellanza (Varese), 22 febbraio 2024 – Startup, crollano gli investimenti. Ma la Lombardia resiste e guida la classifica. Nel 2023 secondo il rapporto Venture Capital Monitor, con la Business School di Liuc, si è perso il 42% dei fondi destinati alle imprese innovative italiane. Le operazioni sono passate da 370 a 330 (-11%). Una quota ridotta che si traduce in denaro sonante. La raccolta finanziaria passa da 1,9 a 1,1 miliardi di euro nell’arco di dodici mesi, segnando nei fatti la fuga dei capitali di rischio dei fondi di investimento.

Un tracollo che colpisce un mercato fra i più promettenti in termini di innovazione e digitalizzazione. Il problema si concentra sulle attività nate e sviluppate in Italia, perché al contrario resta stabile l’ammontare investito su progetti di imprenditori di casa realizzati all’estero, con 300 milioni di euro di apporto finanziario e 28 operazioni portate a termine contro 21 del 2022.

Al top

La Lombardia rimane comunque la prima realtà italiana capace di attrarre l’attenzione dei player internazionali, visto che da sola vale il 46% dell’intero settore. L’analisi sul fenomeno arriva dall’Aifi, l’associazione dei fondi di investimento, che ha commissionato la ricerca messa in campo dall’università di Castellanza. "Il mercato si sta consolidando – dice il presidente Innocenzo Cipolletta – rispetto al livello di sviluppo raggiunto, ma speriamo di colmare il divario con i competitori più evoluti".

Nessun allarme, insomma, nonostante il quasi dimezzamento della dinamica. Tra le ragioni del calo, il rapporto identifica la mancanza di mega-deal, ovvero i grandi accordi, che hanno caratterizzato il 2022, e l’andamento dei tassi di interesse che non favorisce la raccolta finanziaria.

Il mantenimento del valore complessivo superiore al miliardo di euro, l’incremento del numero delle exit, il momento storico in cui gli ideatori lasciano l’azienda a chi può farla crescere, (record storico, +16% sul 2022) e degli investimenti nel trasferimento di tecnologia vengono però identificati come "segnali positivi". Anna Gervasoni, prorettrice Liuc-Università Cattaneo, ha sottolineato l’apporto dei fondi domestici: "Negli ultimi cinque anni ne sono stati lanciati oltre 40 che hanno accelerato la crescita dell’innovazione. Questo - ha concluso - dimostra l’importanza della presenza di operatori dotati di significativi capitali e per questo è necessario sollecitare i grandi investitori istituzionali a credere in questo settore".