Saronno, i lavoratori della 'Parma Antonio & Figli' ancora senza paga

L’azienda di casseforti dichiarata fallita: a dicembre è finita anche la cassa integrazione, salari e liquidazione si fanno attendere

"Parma Antonio & Figli"

"Parma Antonio & Figli"

Saronno, 25 febbraio 2021 -  L’emergenza Covid ha allungato la cassa integrazione ma ora per gli ormai ex dipendenti della Parma, storica azienda di cassaforti, con sede legale a Saronno e sede operativa a Solaro, si avvicina il momento dell’epilogo. La vicenda è ormai tristemente nota e ha suscitato molto clamore in città ma anche a livello lombardo Tutto è iniziato il 27 luglio 2019 quando i proprietari, eredi di Antonio Parma che nel 1870 a soli sedici anni fondò l’azienda diventata leader mondiale nel settore della sicurezza, hanno convocato un’assemblea di dipendenti dicendo che "la macchina si era fermata". Da allora i cancelli dello stabilimento di Solaro, dove negli ultimi due anni l’aria di crisi era piuttosto evidente, si sono chiusi ed inevitabilmente la produzione si è fermata. Una novità che ha lasciato senza parole i dipendenti, le aziende dell’indotto ma anche l’intera comunità abituata a considerare la Parma come un’istituzione. I dipenenti sono rientrati qualche giorno dopo per prendere i propri effetti personali in attesa di sapere cosa sarebbe successo. Il 21 agosto un nuovo colpo di scena con il tribunale di Monza che dichiara il fallimento. Davvero una doccia fredda per impiegati ed operai, molti dei quali avevano svolto l’intera propria vita professionale alla Parma. Qualcuno è riuscito ad andare in pensione ma per molti è iniziata la dura ricerca di un nuovo posto di lavoro.

Nel frattempo , a settembre, le parti sociali si sono trovate con il curatore fallimentare Marco Vigna Taglianti al ministero dello Sviluppo Economico. È stato trovato l’accordo, anche grazie all’impegno dei sindacati tra cui Valentino Ceriani della Fim-Cisl, per un anno di cassa integrazione straordinaria per i 34 dipendenti tra operai e dipendenti a partire da agosto 2019.

A dicembre 2019 è arrivata la definitiva l’approvazione dal Ministero. Poi la pandemia e l’emergenza sanitaria ed economica che ha fatto allungare la cassa integrazione fino a dicembre 2020 quando per gli ultimi dipendenti rimasti, una ventina visto che gli altri hanno trovato un altro lavoro, è cessato ogni rapporto di lavoro. Ora per loro è rimasto solo un aspetto da chiarire ed avverrà in tribunale. Sono, infatti, in corso le procedure per il recupero degli stipendi non pagati e del Tfr. E l’azienda? Al momento lo stabilimento, che si trova nella zona industriale solarese nei pressi del confine con Saronno, è ancora vuoto ed affidato al curatore. Non risulta ci siano in vista proposte o una ripresa dell’attività. La tradizione imprenditoriale dell’azienda e il retaggio di Antonio Parma continuano a vivere nel Saronnese nell’istituto tecnico professionale a lui intitolato e nel Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese (Mils) che l’imprenditore ha creato con altri colleghi.