FEDERICA PACELLA
Cronaca

Violenza e stalking. Raddoppiano le chiamate al 1522. Il pericolo è in casa

Nel terzo trimestre 608 vittime hanno chiesto un aiuto al telefono tra gennaio e marzo sono state 333. Il 79,4% ha subito molestie in ambito domestico: un quarto ha confessato di temere la morte.

Aumentano le chiamante al numero 1522 dedicato alle vittime di violenza: nel terzo trimestre, in Lombardia, sono state 608 contro le 333 del primo trimestre dello stesso anno. In netta crescita anche le telefonate fatte utenti che hanno composto il numero per per avere informazioni: da luglio a settembre sono state 1.187 contro le 823 dei primi tre mesi dell’anno, su impulso delle campagne di comunicazione del Dipartimento per le Pari Opportunità. Anche il confronto con gli anni precedenti evidenzia un netto aumento anche se l’Istat (che ha pubblicato i dati aggiornati proprio nei giorni scorsi) avvisa che la piattaforma di archiviazione delle informazioni raccolte durante le chiamate è stata modificata nel corso del 20222023, segnando un’interruzione di serie. In particolare, gli ulteriori dettagli informativi sui motivi delle chiamate, consentono, a partire dal 2023, di distinguere meglio gli utenti e le vittime tra coloro che chiamano per chiedere aiuto (per sé e per altri) e coloro (comprese le vittime) che utilizzano il 1522 per avere informazioni e non solo per ricevere aiuto.

Cosa succede dopo le chiamate? I dati complessivi dicono che circa due su tre vengono indirizzate verso i servizi più idonei alle richieste che, per il 93,9% dei casi, sono rappresentati da centri e servizi antiviolenza, case protette e di accoglienza per vittime. Analizzando i tipi di violenze subite nei tre trimestri del 2023, per circa la metà delle vittime è quella fisica a motivare il ricorso alla chiamata di aiuto, seguita dalla violenza psicologica. Quando le violenze sono multiple, è la violenza economica, oltre a quella fisica, ad essere più frequentemente associata alle altre.

Tra le vittime, colpisce che un quarto ha paura di morire e teme per la propria incolumità e per quella dei propri cari, mentre due su tre provano ansia; 10 su 100 si sentono molestate. La violenza riportata al 1522 è preminentemente di tipo domestico: nei tre trimestri del 2023 il 79,4% dei rispondenti dichiara che il luogo della violenza è la propria casa e questo si traduce spesso anche in violenza assistita da parte dei figli, spesso minori. Infine, l’Istat riporta che, dal racconto che le vittime fanno alle operatrici del 1522, emerge come la maggior parte di esse non denuncia la violenza subita alle autorità competenti, anche se dura da anni.