ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Violenza a casa Bossi. Madre maltrattata. Condannato il figlio

Varese, un anno e 4 mesi. Per le minacce, querela ritirata

Riccardo Bossi, primogenito di Umberto

Riccardo Bossi, primogenito di Umberto

Condannato ieri in primo grado dal Tribunale di Varese a un anno e 4 mesi per maltrattamenti alla madre Riccardo Bossi, primogenito del fondatore della Lega Umberto. I fatti al centro del processo risalgono al 2016 e l’avvocato Federico Magnante, difensore di Riccardo Bossi, dopo la lettura della sentenza ha già annunciato ricorso in Appello. La madre ha denunciato il primogenito per maltrattamenti e minacce, salvo poi rimettere la querela e assicurare al giudice che i rapporti con il figlio erano tornati sereni, ogni frattura familiare ricomposta.

La querela rimessa ha automaticamente fatto cadere l’accusa di minacce, lasciando però aperta quella per maltrattamenti, per cui si procede d’ufficio. Tra gli episodi contestati dalla Procura a Bossi, che ha sempre negato ogni addebito, ci sono incessanti richieste di denaro alla madre con scatti d’ira che in un caso avrebbero portato l’imputato a mettere le mani addosso alla donna, che in quel periodo lo ospitava nella sua casa di Azzate, facendole sbattere la testa contro il muro. In un’altra circostanza, insulti e clima teso avrebbero spinto la donna a fuggire di casa.

Ieri mattina il processo si è concluso con la condanna. A gennaio di quest’anno il primogenito di Umberto Bossi era stato condannato a due anni e sei mesi con rito abbreviato dal gup del Tribunale di Busto Arsizio per aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza per alcuni mesi. La vicenda era emersa nel marzo 2024 da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate. Secondo gli inquirenti Riccardo Bossi aveva incassato 43 mensilità del reddito di cittadinanza, erogazione collegata al canone di locazione di un appartamento da dove però il figlio del fondatore della Lega era già stato sfrattato da un anno in quanto moroso. Da qui la contestazione del reato e a gennaio di quest’anno la condanna in primo grado.

Rosella Formenti