Covid, Viggiù chiude le porte per fermare la variante scozzese

Su un campione di duecento tamponi 14 positivi alla mutazione N439K Il primario del laboratorio di microbiologia: "Variante ancora da studiare"

I tamponi di massa avviati ieri a Viggiù: ottocento le persone esaminate

I tamponi di massa avviati ieri a Viggiù: ottocento le persone esaminate

Viggiù (Varese), 18 febbraio 2021 -  È stata individuata nel laboratorio di microbiologia dell’Ospedale di Circolo di Varese la mutazione del coronavirus che si sta diffondendo sul territorio di Viggiù, il comune del varesotto dove ieri pomeriggio è scattata la zona rossa. La struttura, diretta dal professor Fabrizio Maggi, è una delle poche realtà in Lombardia ad essere in grado di svolgere l’attività di ricerca delle tanto temute varianti. "Oltre a controllare chi rientra da particolari territori a rischio – spiega Maggi – svolgiamo un monitoraggio di quelle situazioni particolarmente critiche, dove ci sono ad esempio focolai importanti con maggiore capacità di trasmissione del virus". È il caso proprio di Viggiù, dove Ats Insubria la scorsa settimana ha disposto una campagna di screening su tutta la popolazione scolastica in seguito alla scoperta di un caso di variante inglese.

I tamponi effettuati da alunni e docenti sono passati sotto la lente di ingrandimento del laboratorio varesino, dove è emersa la presenza di una variante con caratteristiche diverse da quella inglese. "Su quattordici campioni – osserva il professore – è stata riscontrata la positività alla mutazione N439K". Un nome che ai più dice poco: si tratta di una variante scoperta per la prima volta in Scozia nel marzo 2020. Da qui il nome “variante scozzese“, utilizzato anche dal consulente della Regione Guido Bertolaso, che martedì ne aveva anticipato la presenza nel varesotto. "Ma si tratta di un nome più giornalistico che virologico", puntualizza Maggi. Non si tratterebbe di una mutazione particolarmente pericolosa, ma ci sono indicazioni sul fatto che possa essere una variante più resistente di altre.

"Non tutte le varianti hanno un impatto biologico – fa notare il responsabile del laboratorio – bisognerà studiarla per capire se ha effetti sulle vaccinazioni o sulle reinfezioni". Presso l’ospedale varesino sono state accertate nelle scorse settimane anche le varianti brasiliana e sudafricana: per entrambe si è trattato del primo caso italiano. L’Istituto superiore di sanità ha confermato l’esattezza dei riscontri. Per giungere al risultato finale servono almeno 48 ore, con diversi passaggi in laboratorio. Nel frattempo a Viggiù tutta la popolazione è stata invitata a sottoporsi al tampone: l’obiettivo è quello di avere un quadro più chiaro della situazione, per scongiurare la diffusione delle varianti sul territorio. Circa ottocento le persone che hanno svolto il test nella giornata di ieri al punto tamponi delle Fontanelle a Malnate. Si proseguirà nei prossimi giorni. Il sindaco Emanuela Quintiglio ha invitato i suoi compaesani, circa 5.200 persone, a partecipare allo screening a tappeto, prestando la massima collaborazione a favore di tutta la collettività.