
Anche il Sacro Monte rientra nel pellegrinaggio
Varese, 6 novembre 2019 - Anche la Via Francisca del Lucomagno avrà il suo testimonium. Si tratta di un sigillo di chiusura, un documento che certifica il compimento del cammino. Al pellegrino verrà rilasciato in occasione del suo arrivo alla basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia, dove si trova la tomba di Sant’Agostino. È il punto d’arrivo del percorso, un’antica via romano-longobarda della lunghezza di 510 chilometri. La partenza è nel cuore dell’Europa, dalla città di Costanza adagiata sull’omonimo lago, nell’estremo Sud della Germania. La via attraversa poi la Svizzera fino ad entrare in territorio italiano a Lavena Ponte Tresa, sul Lago di Lugano: 135 i chilomtri che attraversano la Lombardia, suddivisi in nove tappe, di cui sei in provincia di Varese. L’arrivo è appunto a Pavia, dove il percorso incrocia un altro storico cammino, la via Francigena, che porta fino a Roma.
Con il testimonium si aggiunge un altro tassello importante nella promozione di questa forma di turismo lento che sta attirando sempre più visitatori. "Solamente quest’anno contiamo oltre 700 persone che hanno percorso il cammino. L’obiettivo è fare della Via Francisca del Lucomagno un tassello importante nella rete dei cammini storici in Italia e in Europa", osserva Ferruccio Maruca, segretario del tavolo di coordinamento del progetto per la valorizzazione della via.
Sono nove le realtà private e una cinquantina gli enti coinvolti nella promozione del percorso, tra cui la Regione, le province di Varese, Milano e Pavia e tutti i Comuni attraversati. L’arrivo del testimonium costituisce quindi un valore in più, sulla scia di quanto già avviene nei percorsi devozionali più conosciuti come la stessa Via Francigena e il celeberrimo Cammino di Santiago, dove il sigillo prende il nome di compostela. "Il testimonium – continua Maruca – è un elemento storicamente molto importante perché, nella tradizione, permetteva al pellegrino di dimostrare al suo ritorno a casa di aver compiuto il pellegrinaggio, sciogliendo così il voto". Oggi il cammino viene compiuto per i motivi più svariati: a chi lo percorre per finalità spirituali si affianca chi decide di mettersi alla prova fisicamente e chi ricerca un’esperienza culturale e ambientale. Un modo diverso di fare turismo, muovendosi a piedi e senza fretta, alla scoperta delle bellezze delle mete attraversate.
A fianco della novità del testimonium c’è una realtà già consolidata: la credenziale del pellegrino, un documento che accompagna il viandante nell’arco di tutto il suo viaggio, fondamentale per accedere con prezzi calmierati alle strutture ricettive disposte lungo il percorso. E proprio sul tema dell’accoglienza il tavolo di coordinamento è al lavoro per ampliare sempre di più la rete. Sul fronte della comunicazione si punta oltre che sul sito anche sui canali social. E della Via Francisca si parlerà domani a Varese, dalle 16 nella sala Varesevive, in uno degli incontri del festival “Glocal”.