Viggiù, la variante lombarda resta ancora un mistero: "Mai vista in altri malati"

Finita la vaccinazione di massa: prima dose per il 70% dei residenti

Il dottor Maurizio Catanoso

Il dottor Maurizio Catanoso

Viggiù (Varese) - È ancora in fase di studio la mutazione sconosciuta di Covid riscontrata per la prima volta la scorsa settimana su 5 residenti di Viggiù. I campioni, sequenziati nel laboratorio di microbiologia dell’Ospedale di Circolo di Varese, hanno evidenziato una variante ignota su cui si stanno eseguendo approfondimenti. «Potrebbe trattarsi di una variante fallimentare, ovvero non in grado di sviluppare maggiore infettività e quindi destinata a scomparire, oppure il contrario», spiega il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso. Ats sottolinea che non sono stati riscontrati in paese ulteriori casi di positivi a questa mutazione specifica, di cui attualmente non risultano riscontri neanche in altre zone d’Italia. L’attenzione sul comune della Valceresio continua comunque ad essere massima.

«È un caso credo unico di 3 varianti diverse trovate in una popolazione ristretta di 5.000 persone – continua Catanoso – noi monitoreremo costantemente la popolazione di Viggiù». Ieri intanto, nel centro vaccinale allestito nella scuola media del vicino comune di Saltrio, si è conclusa la campagna straordinaria di vaccinazione di massa, disposta proprio per porre un freno alla circolazione delle varianti sul territorio. È 2.549 il numero dei viggiutesi vaccinati aggiornato a mercoledì, a cui vanno aggiunti quelli di ieri. I convocati erano 600: in attesa dei dati definitivi (le operazioni sono proseguite fino alla sera) si può stimare dunque una partecipazione complessiva di circa 3.000 persone, intorno al 70% della popolazione maggiorenne. Adesione pressoché totale tra gli over 75: hanno risposto alla chiamata il 90% degli anziani. Ats Insubria ha voluto ringraziare tutti i soggetti coinvolti nella campagna, che è durata 6 giorni: l’amministrazione comunale, la Protezione Civile, le Asst Sette Laghi e Valle Olona e i medici di medicina generale. Le operazioni si sono svolte senza intoppi, con un tempo di permanenza medio dei vaccinandi nella struttura di soli 20 minuti. Un’organizzazione molto attenta che ha registrato il plauso dei residenti.