Un assaggio di quella che potrebbe diventare una collaborazione continuativa a favore della città e dei suoi abitanti. L’iniziativa che si è svolta domenica ai Giardini Estensi, con protagonisti i volontari dell’associazione Royal Wolf Rangers di Varese che hanno attraversato il parco a cavallo e a piedi, è stata l’occasione per far conoscere una realtà da anni impegnata in difesa della natura e degli animali. "È stata una dimostrazione per presentare le nostre attività – spiega il presidente regionale Adalberto Assisi – stiamo lavorando con il Comune di Varese per siglare una convenzione che porterebbe all’organizzazione di servizi costanti sul territorio". Attività da svolgere con diversi mezzi, dalle auto alle biciclette e ai quad fino appunto ai cavalli, in ambito di sorveglianza e verifica del territorio, dalla vigilanza sulla presenza di discariche abusive fino a situazioni di inquinamento di vario tipo. A Varese i Royal Wolf Rangers possono contare su una cinquantina di volontari, di cui 30 sono guardie giurate che operano con il decreto del Prefetto.
"Nel territorio provinciale effettuiamo servizi costanti, soprattutto il sabato e la domenica – continua Assisi – collaboriamo con le polizie locali di vari comuni, come ad esempio Ternate, Travedona Monate, Cadrezzate, Inarzo e Osmate". Alla zona dei laghi ora si potrebbero affiancare il capoluogo e il basso Varesotto: contatti sono in essere anche con le amministrazioni di Busto Arsizio e Gallarate. A Varese un progetto è già in corso, ed è quello relativo agli anfibi di Villa Toeplitz, a cui i Rangers collaborano insieme a Legambiente, Lipu, Gev e Comune. L’obiettivo è quello di tutelare gli animali che scelgono i giochi d’acqua delle fontane per riprodursi. Tra le finalità principali dell’associazione c’è proprio la difesa dell’ambiente e degli animali di affezione. I Royal Wolf Rangers sono sempre alla ricerca di nuove forze per incrementare i volontari: ciclicamente vengono organizzati dei corsi specialistici per chi volesse iniziare l’attività, tenuti da un magistrato di Busto Arsizio.Lorenzo Crespi