Formaggio biologico nel cuore delle Alpi

Olivone, sulla rotta verso il Lucomagno

Giampaolo Marchi con la moglie Hedi Roth

Giampaolo Marchi con la moglie Hedi Roth

Olivone, 12 novembre 2015 - All'inizio della salita che porta al passo del Lucomagno trionfa la produzione del formaggio biologico, grazie all’impegno di un’azienda agricola che Giampaolo Marchi con la moglie Hedi Roth e il figlio Andrea ha realizzato ereditando un impegno antico nel settore zootecnico.

Oggi la vendita diretta dal produttore al consumatore, insieme all’offerta di aperitivi e cene con cibi nostrani, con il contorno di attività didattiche, completano l’offerta di un’azienda - il "Caseificio Toira con negozio" - che cura nei minimi particolari la qualità del prodotto, a cominciare dalla materia prima, il latte munto da una ventina di mucche che nei mesi estivi pascolano in alpeggio, verso la cima delle vette che fanno da confine fra il Ticino e i Grigioni, animali poi custoditi con la massima cura nella struttura visitabile per chi da Olivone sale verso il passo alpino.

La tappa agro-gastronomica è molto nota ai tanti estimatori della montagna (dagli sciatori d’inverno agli escursionisti in ogni stagione) che anche dall’Italia, in particolare dalle province di confine come Varese, salgono verso questo cuore verde della Svizzera, tra loro anche alcuni italiani che qui hanno realizzato - magari ristrutturando un’antica baita - un «buen retiro» all’insegna del relax e della joie de vivre.

"Dalle ricotte ai formaggi stagionati, dalle tome fresche al latte - dicono Giampaolo e Hedi, 64enni con alle spalle una lunga vita insieme - la scelta è molto vasta e, lo sottolineamo, sempre garantita dall’obiettivo del pieno rispetto del criterio biologico nell’allevamento del bestiame e nella produzione stessa del formaggio. Si tratta di un impegno importante, che abbiamo voluto sostenere proprio per assicurare alla nostra clientela un prodotto di primissima qualità".

Una sosta al Caseificio Toira consente anche di osservare direttamente le varie fasi della produzione, realizzata con strumentazioni tecniche d’avanguardia ma rispettando i criteri più conformi alla tradizione, che rimanda a una cultura secolare, destinata a valorizzare una produzione tipica delle Alpi. Il tutto con la massima apertura nei confronti del pubblico e anche dei giovani desiderosi di apprendere tecniche produttive rimaste sostanzialmente inalterate nel tempo.

Una tappa all’insegna del gusto, insomma, con possibilità di acquistare (e occasionalmente anche di consumare sul posto) prelibatezze dal sapore antico. "Molti turisti che arrivano dal Varesotto sono tra i nostri clienti - confermano i titolari dell’azienda - e approfittano nella gita in montagna per una sosta". Non solo. Ma questa produzione elvetica sarà presto disponibile anche proprio nel Varesotto grazie a un accordo con la "Mantegazza formaggi", storica azienda con sede operativa a Lozza, che accoglierà nella sua offerta anche le lavorazioni del caseificio svizzero.