ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Uno studio Liuc sui contagi Ed è corsa contro il tempo

Al vaglio dell’università l’applicazione di un modello derivato dalla chimica. Obiettivo: interpretare dinamica di trasmissione e adottare misure contenitive

di Rosella Formenti

Da un anno, da quando è scoppiata la pandemia, l’università Liuc di Castellanza partecipa a una ricerca che coinvolge anche le università di Padova, Genova e il Politecnico di Milano e che studia l’applicazione di un modello derivato dalla chimica per interpretare la dinamica dei contagi e quindi adottare per tempo le misure contenitive. A Castellanza nella ricerca è impegnata l’unità operativa della Liuc, guidata da Fernanda Strozzi, professore associato alla Scuola di Ingegneria industriale che spiega " Sono stata contattata nel mese di marzo dello scorso anno dal professor Giuseppe Maschio dell’Università di Padova, mi proponeva di collaborare, l’intenzione era di applicare ai dati numerici della pandemia un metodo matematico che avevo sviluppato in passato al fine di prevenire nell’ambito dell’attività dei reattori chimici il "runaway", cioè un grave fenomeno indesiderato che si può verificare nelle reazioni chimiche". Nello studio avviato un anno fa è stato applicato l’approccio "Strozzi – Zaldivar" per il rilevamento online delle reazioni chimiche indesiderate, che si è dimostrato in grado di prevederle con largo anticipo per intervenire con misure preventive e limitare i danni. Punto di partenza l’osservazione che la curva dell’aumento dei contagi ha lo stesso profilo esponenziale della temperatura di un reattore chimico poco prima che si verifichi una reazione "runaway" quindi il sistema applicato alle reazioni chimiche per prevenire gli eventi più disastrosi, che avverte con anticipo che la situazione sta andando fuori controllo, secondo i ricercatori può essere utile nella situazione generata dalla pandemia, per controllare la diffusione del virus, partendo da dati attendibili (gli infetti o i morti) e adottare le misure preventive e di contenimento necessarie in tempo.

I ricercatori hanno trasferito le conoscenze chimiche allo studio della diffusione del Covid 19 dimostrando che quel modello derivato dalla chimica è applicabile anche alla pandemia. Un esempio: la necessità di un lockdown in Lombardia a novembre era già prevedibile il primo ottobre. "Si tratta – continua la docente –di uno studio unico nel suo genere al momento, non esistono altri lavori scientifici che prendono in considerazione un parallelismo tra l’esplosione di una pandemia e quella di una reazione "runaway" di un reattore chimico". Un’esperienza importante, continua Fernanda Strozzi, "nell’attuale difficile situazione causata dalla pandemia la collaborazione delle università conferma l’importanza dell’interdisciplinarietà per far nascere nuove idee, studiare i problemi e trovare le soluzioni". Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista "Biochemical and biophisical research communication" ed è stato presentato ad un recente convegno organizzato dall’Accademia dei Licei.