Un rombo di moto sul piazzale Così gli amici salutano Alen

Il rombo di una cinquantina di moto, posizionate a semicerchio sul piazzale della parrocchiale, ha rotto il silenzio mentre la bara del diciottenne Alen D’Amico veniva posta sul carro funebre che l’avrebbe accompagnata al cimitero. C’erano tanti ragazzi a dare l’estremo saluto all’amico "che ricordiamo col sorriso sulle labbra", il "gigante buono" come lo hanno definito, che ha perso la vita domenica in un incidente stradale a poche centinaia di metri dall’abitato. I suoi coetanei del paese, quelli di Mesero con cui ha frequentato le elementari e medie, quelli del professionale di Parabiago. E i tanti, come lui, appassionati di motociclismo. I funerali sono stati celebrati da don Carlo Rossini, il parroco, tra i primi a giungere sul luogo dello schianto, in cui ha perso la vita anche una ragazza milanese, Claudia Taormina di 24 anni, che viaggiava con un suo amico di Nosate. Il sacerdote si recava a celebrare messa e ha visto le auto accartocciate sul ciglio della strada: ha potuto solo benedire le salme.

Don Carlo nell’omelia ha esortato gli amici "a stampare nel cuore l’immagine più bella di Alen, che non è morto, si è solo allontanato dai nostri sguardi". La madre di Alen, Rosa, ha seguito la funzione abbracciata al marito Tommaso, con a fianco gli altri due figli Vittorio e Mario. Giovanni Chiodini