SARA GIUDICI
Cronaca

Un angolo di storia nascosta. Santa Marta, la vecchia chiesa riscoperta grazie al cantiere

Saronno, la demolizione dei fabbricati in corso Italia ha portato alla luce alcune scritte. L’architetto ed ex assessore Merlotti ha scritto alla Soprintendenza per le verifiche.

Ruspe ed escavatori in azione per rinnovare il centro di Saronno hanno scoperto una nuova pagina di storia? L’ha notata, con grande spirito d’osservazione, e si è attivato per preservarla l’architetto ed ex assessore Alessandro Merlotti che venerdì sera ha scritto al funzionario responsabile per la zona del Saronnese della Soprintendenza Giuseppe Scuderi. Di cosa si tratta? La demolizione dei fabbricati in corso Italia ha riportato alla luce alcune scritte collocate sull’abside della vecchia chiesa di Santa Marta (si leggono le parole "Marthae" e "Novam"). Merlotti ha chiesto al Soprintendente di valutare eventuali forme di tutela di questa residua testimonianza del vecchio edificio sacro o, in alternativa, di imporre il distacco della porzione muraria e la sua ricollocazione in luogo da definire.

Si tratterebbe dell’unica testimonianza della Chiesa di Santa Marta risalente all’inizio del XVII secolo, derivante dall’ampliamento e trasformazione di un piccolo oratorio dedicato alla stessa santa. L’edificio, sconsacrato alla fine del XVIII secolo, è poi stato adibito a caserma, scuola e opificio, ultimamente ristrutturato e destinato ad attività commerciale al piano terra in attesa di sistemazione ai piani primo e secondo. "L’intervento in corso – si legge nella missiva di Merlotti che riassume la vicenda – ha ottenuto parere preventivo dalla Soprintendenza ma l’attività di demolizione ha permesso di rivedere, dopo secoli, il lato settentrionale della vecchia chiesa. Proprio qui in corrispondenza dell’abside sono visibile alcune scritte, si possono leggere le parole "Marthae" e "Novam", databili, con molta approssimazione, tra Seicento e Settecento". Merlotti ha allertato del ritrovamento anche la progettista e il geometra che seguono il cantiere per conto della società proprietaria.