
Tragedia di Cilavegna: le indagini Lei malata, lui sfinito dall’accudirla
CILAVEGNA (Pavia)
Una vita spezzata, un’altra appesa a un sottilissimo filo. Nell’ombra di una malattia della moglie, una situazione divenuta insostenibile per il marito, caduto in uno stato depressivo tenuto ben nascosto fino a sabato pomeriggio. La ricostruzione dei fatti, anche se gli accertamenti sono ancora in corso da parte dei carabinieri della Compagnia di Vigevano, pare tanto semplice quanto tragica. Era primo pomeriggio, indicativamente tra le 15 e le 16, quando Mauro Casazza, 66 anni, ex parrucchiere in pensione, ha impugnato la sua pistola Smith&Wesson calibro 357 magnum, regolarmente detenuta con porto d’armi per uso sportivo.
In camera da letto, dove la moglie Pinuccia Contin, 63 anni, probabilmente dormiva ancora nel consueto momento di riposo dopo pranzo, le ha sparato un solo colpo alla testa. Poi ha rivolto l’arma contro di sé e si è ucciso con un secondo unico colpo. Nessuno ha sentito gli spari. Verso le 17 l’allarme è stato lanciato al 112 da parenti che abitano nelle immediate vicinanze, che hanno trovato la porta aperta e scoperto la tragica conseguenza di un incomprensibile duplice gesto. La donna è stata incredibilmente trovata ancora viva, trasportata con l’elisoccorso al San Matteo dov’è stata ricoverata nel reparto di Rianimazione, con prognosi riservata, in condizioni disperate. La salma dell’uomo è stata invece è stata trasferita all’Istituto di medicina legale dell’Università di Pavia, a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha disposto l’autopsia. La casa è stata posta sotto sequestro, come l’arma rinvenuta sulla scena del delitto.
"Siamo attoniti – il commento del sindaco Giovanna Falzone – Sono sempre state persone tranquille, che facevano parte della nostra società. Lui ha lavorato una vita come parrucchiere, era andato in pensione, aveva i suoi hobby. C’è grande sgomento in tutta la cittadinanza". Una coppia descritta da tutti come molto unita. "Ultimamente si vedevano poco – riferisce un conoscente – perché lei non stava bene". Probabilmente la malattia della donna è stata la causa dell’insorgere o dell’aggravarsi di uno stato depressivo che ha portato il marito a compiere il duplice gesto, togliendosi la vita convinto di averla levata appena prima alla moglie.
Stefano Zanette