REDAZIONE VARESE

Pusher trovato con l’orecchio mozzato nei boschi della Valcuvia: due arresti

Il giovane fu torturato e legato a un albero nel quadro di una faida fra spacciatori per il controllo del territorio

Rilievi dei carabinieri nei boschi della Valcuvia (Archivio)

Boschi “infestati” da pusher e clienti che si aggirano fra la vegetazione come zombie: una scena diventata ormai consuetudine in Valcuvia, dove da tempo è florido un commercio di stupefacenti senza pause, sulla linea di quello che accade a pochi chilometri di distanza, nelle valli intorno a Castelveccana, dove un mese e mezzo fa ci è persino scappato il morto. 

Nel 2022 fece scalpore la notizia di un giovane nordafricano, trovato nudo per la strada con entrambe la braccia rotte, un brandello di orecchio tagliato e altri segni inequivocabili di tortura su tutto il corpo. Tre persone furono arrestate a poche settimane dal fatto. Ora gli investigatori hanno chiuso il cerchio, arrestando altre due persone, presunti componenti del commando di aguzzini.

I provvedimenti

I “nuovi” indagati sono due marocchini: uno è stato bloccato dai carabinieri a Sarno, cittadina nella provincia di Salerno, l’altro dalla polizia a Milano. Per entrambi è stata disposta la custodia cautelare in carcere, misura già convalidata dai giudici per le indagini preliminari che si sono occupati dei loro casi. 

La vicenda

I fatti a loro contestati si svolsero nei boschi fra Duno e Arcumeggia, nella parte alta della Valcuvia, nel giugno del 2022. Il venticinquenne marocchino, secondo la ricostruzione degli investigatori, fu legato a un albero e tenuto sotto controllo con armi da fuoco. Successivamente venne torturato, a colpi di frusta e coltello, come dimostra l’orecchio tagliato, oltre che selvaggiamente pestato.

Una vicenda – inquadrabile nel contesto di una faida fra gruppi di pusher che si contendono il territorio – che ebbe una “replica” nelle violenze commesse ai danni di un quarantenne, stavolta italiano. 

Gli altri episodi

Le forze dell’ordine, comunque, ci sono e hanno battuto numerosi colpi nell’attività di contrasto a un fenomeno sfuggente che può approfittare della naturale protezione di alberi ad alto fusto e cespugli. È di ieri la notizia di un marocchino, considerato il boss dello spaccio in Valcuvia, fermato dopo un rocambolesco inseguimento in autostrada fino a Milano. E qualche giorno prima un altro nordafricano è stato arrestato prima che riuscisse a varcare il confine fra il Luinese e la Svizzera.