LORENZO CRESPI
Cronaca

Targa per Liliana Segre sfregiata a Saltrio, il sindaco: “Uno scudo in plexiglass per difenderla dai vandali”

Il nome della senatrice a vita cancellato dall’opera che ricorda la fuga del 1943 verso la Svizzera. Il primo cittadino Zanuso: “Quel graffio è una prova di ignoranza”

Il nome di Liliana Segre sfregiato sulla targa e una foto che ritrae la senatrice con il padre

Il nome di Liliana Segre sfregiato sulla targa e una foto che ritrae la senatrice con il padre

SALTRIO (Varese) – Il nome della senatrice a vita graffiato con un oggetto appuntito, sfigurato e reso illeggibile da un punteruolo. Vandali, certo. O meglio, per dirla con il sindaco: "Imbecilli e ignoranti".

La targa per Liliana Segre a Saltrio, paesino in provincia di Varese, era stata posata il 25 aprile 2022 accanto alla scultura che ricorda il passaggio dell’allora piccola Liliana e del padre Alberto in fuga dai nazisti, tra i boschi del Varesotto, verso il vicino confine svizzero.

Era l’8 dicembre del 1943. Una storia che nel piccolo Comune è stata più volte al centro, negli ultimi anni, di iniziative sulla memoria sull’Olocausto. L’ultima, l’8 dicembre scorso, quando sono stati inaugurati sia il “Sentiero del silenzio“ (che ricalca il percorso affrontato dalla senatrice a vita 80 anni fa) sia l’installazione realizzata da Sara Marioli dal titolo "Incontro": la scultura, composta da due pesanti zoccoli, simboleggia "la sensazione della fatica e del peso ai piedi che aveva vissuto la senatrice da piccina, nei sentieri della Valceresio, alla ricerca di una libertà che non ottenne, venendo respinta alla frontiera". Come prima risposta al vandalismo il nome di Liliana Segre è “riapparso“, scritto sulla targa con un pennarello indelebile, "affinché la storia non venga cancellata". Una sistemazione temporanea in vista di quella definitiva, spiega il primo cittadino Maurizio Zanuso.

Sindaco, come interverrete?

"Quando abbiamo ricevuto la segnalazione abbiamo avviato la procedura per rifare la targa e posizionarla. Pensiamo di collocarla a fine gennaio, in occasione della Giornata della Memoria. Stiamo studiando un sistema di protezione in plexiglass per evitare altri episodi di questo tipo".

Come ha reagito quando ha visto la targa vandalizzata?

"Penso che sia un gesto da imbecilli, perché non ha nessun senso graffiare un nome in questo modo, da irresponsabili e ignoranti. Non ci sono parole per descrivere un atto del genere".

Dopo le iniziative organizzate a Saltrio per ricordare il passaggio di Liliana Segre, come l’inaugurazione del Sentiero del silenzio dello scorso 8 dicembre, c’è un po’ di amarezza per quanto accaduto?

"Teniamo molto al valore simbolico sia dell’opera sia delle iniziative che assieme agli Amici del Monte Orsa abbiamo portato avanti per ricordare un momento terribile che deve essere un insegnamento".

Ha già sentito il primogenito di Liliana Segre, Alberto Belli Paci, sempre presente ai vostri inviti?

"Non l’ho ancora sentito ma sicuramente lo contatteremo appena avremo la proposta definitiva per la nuova targa, in modo tale da aggiornarlo su quello che intendiamo fare. Pensiamo a una cerimonia civica nel giorno in cui risistemeremo il monumento".