Superstrada per Malpensa, agricoltori in allarme: “Ci toglierà terreni fertili grandi come 180 campi da calcio”

Lettera di Cia, Coldiretti e Confagricoltura sul tracciato: “Ci lascia anche senza alternative viabilistiche”

Segretari di Coldiretti Confagricoltura e Cia preoccupati per l’impatto che il progetto di superstrada avrà sulle attività

Segretari di Coldiretti Confagricoltura e Cia preoccupati per l’impatto che il progetto di superstrada avrà sulle attività

Il mondo agricolo guarda con apprensione all’evolversi della situazione legata alla realizzazione della nuova superstrada per la Malpensa, che andrà a sottrarre all’attività agricola ben più di 1200 metri quadrati di suolo reso fertile e produttivo dall’instancabile lavoro di generazioni di agricoltori, una superficie pari a ben 180 campi da calcio. "Si tratta di terreni agricoli fertili, non aree abbandonate al degrado" affermano i segretari di Cia, Coldiretti e Confagricoltori che hanno firmato una lettera in cui si evidenziano le problematiche connesse alla realizzazione di questa arteria.

Tra le questioni che il progetto Anas ha trascurato c’è la preoccupate carenza progettistica sulla viabilità alternativa di tipo poderale quale elemento fondamentale per gli agricoltori che, sempre più spesso, sono costretti a percorrere strade su cui insistono anche divieti di circolazione. "L’interruzione di continuità di un fondo, nella maggior parte dei casi, produce un danno all’economia dell’azienda non solo per il maggior consumo di carburante ma anche per l’aumento dei tempi di percorrenza e i rischi stradali", affermano nella loro lettera Paola Santeramo (Cia), Enzo Locatelli (Coldiretti) e Luciano Nieto (Confagricoltura).

“Il progetto predisposto dall’Anas – osservano – non permette un adeguato utilizzo delle porzioni residue degli appezzamenti interessati dal passaggio della superstrada in quanto non è stato previsto, anche laddove possibile, alcuna lieve modifica dello stesso tracciato. Nel progetto si vengono a creare zone intercluse lungo la nuova viabilità, le cui dimensioni e forme sono tali da non permetterne la coltivazione, con ripercussioni negative sulla sostenibilità economica del fondo agricolo di riferimento".

Un’ulteriore osservazione riguarda il reticolo irriguo esistente. Il progetto Anas interferisce pesantemente con il sistema Navigli e una serie di rogge e canali. "Ancor più preoccupante e difficilmente prevedibili saranno le conseguenze causate dalla tombinatura e deviazione di lunghi tratti di rogge e cavi che fino ad oggi hanno perfettamente garantito l’irrigazione delle nostre campagne ma anche il corretto deflusso delle acque meteoritiche nei periodi di forte piovosità", sottolineano i segretari delle confederazioni agricole.