Strage di Samarate, Alessandro Maja torna in carcere. Il figlio Nicolò esce dal coma

L'uomo, 57 anni, ha ucciso la moglie e la figlia. Oggi ha alsciato il reparto psichiatrico carcerario del San Paolo di Milano

Samarate (Varese), 31 maggio 2022 - E' tornato in carcere Alessandro Maja, il 57enne, che la notte tra il 3 e il 4 maggio scorsi ha ucciso la moglie Stefania Pivetta, 54 anni, e la figlia minore Giulia, nella loro villetta a Samarate, in provincia di Varese. E ha tentato di togliere la vita anche al figlio Niccolò.  L'uomo è stato infatti stato trasferito questo pomeriggio dal reparto psichiatrico carcerario del San Paolo di Milano al carcere di Monza. Lo ha confermato all'Ansa  il suo avvocato, Enrico Milani, che questa mattina è andato a trovarlo insieme alla collega Sabrina Lamera, per dirgli che il figlio è uscito dal coma.

"Gli abbiamo comunicato che Nicolò ha dato segni di miglioramento, che si è mosso, e lui ha reagito con una parvenza di sorriso, ma è come se vivesse in un mondo tutto suo", ha detto l'avvocato. "Ci ha detto che sta assumendo circa 15 pastiglie al giorno, che credo siano necessarie per tenerlo sedato, per questo non credo che traspaiano molte emozioni" ha aggiunto.

Maja, che inizialmente era stato dichiarato incompatibile con il carcere per le sue condizioni psichiatriche, è quindi rientrato nel penitenziario monzese, sulla base della decisione dei medici. "Non so cosa abbiano concluso i dottori, noi non sappiamo nulla - ha aggiunto Milani - Di certo serve una perizia psichiatrica che certifichi se Maja fosse o meno capace di intendere e volere quando ha agito".