Strage di Samarate, Nicolò ha aperto un occhio e mosso una mano

L'avvocato Stefano Bettinelli: certo è che ci vorrà ancora tanto tempo, mesi e mesi. Il corpo deve avere la possibilità di riprendersi, le lesioni sono importanti

Samarate (Varese), 31 maggio 2022 - Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage di Samarate,  è ancora grave e stazionario ma ci sarebbero alcuni piccoli ma positivi segnali. Nicolò, 23 anni, è  l'unico sopravvissuto alla strage compiuta dal padre  Alessandro nella notte di mercoledi 3 e 4 maggio, avrebbe aperto un occhio e mosso una mano. 

Alessandro Maja
Alessandro Maja

"Nicolò ha aperto un occhio, quello che non è fasciato dal bendaggio. Non parla ma sembra che capisca, dal momento che con il dito cerca di rispondere ai nonni che gli fanno domande", conferma l'avvocato Stefano Bettinelli a Fanpage.it. "Certo è che ci vorrà ancora tanto tempo, mesi e mesi. Il corpo deve avere la possibilità di riprendersi, le lesioni sono importanti". Quanto e cosa riesca a comprendere, e soprattutto se e cosa ricordi di quella terribile notte in cui il padre, mentre tutta la casa dormiva, ha massacrato l'intera famiglia, ancora non è possibile sapere. "Per ora i nonni non gli hanno ancora detto niente".

Un piccolo segnale di speranza che si aggiunge a quelli dei giorni scorsi , anche se è non è ancora tempo di azzardare ogni previsione. Il 23enne Nicolò Maja nei giorni scorsi ha mosso una mano, ha manifestato lievi cenni di un possibile risveglio, per poi risprofondare nel coma farmacologico. Tutti i giorni i nonni materni e i parenti più vicini vanno a trovarlo all’ospedale di Circolo di Varese. "Le sue condizioni sono stazionarie – spiega l’avvocato Stefano Bettinelli – i medici mantengono il riserbo e non sono ancora in grado di darci una prospettiva definita. In ogni caso i tempi non saranno brevi". Nicolò Maja, a causa dei colpi alla testa inferti dal padre, rischia di riportare danni permanenti.