REDAZIONE VARESE

Omicidio di Stefania Amalfi, il marito in silenzio davanti al gip

Argenziano si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia. La difesa chiede di valutare le condizioni psichiche

Alessandro Argenziano

Varese, 27 aprile 2016 - Si è avvalso della facoltà di non rispondere, nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Varese Stefano Sala, Alessandro Argenziano, l'uomo arrestato ieri con l'accusa di aver ucciso la moglie, Stefania Amalfi, un anno fa, il 26 aprile 2015, nell'appartamento dove viveva la coppia in via Conca d'Oro.

Il difensore dell'uomo, l'avvocato Stefano Amirante, stamani ha chiesto una sospensione per valutare le condizioni psichiche dell'uomo e la sua capacità di sostenere l'interrogatorio. Istanza che è stata respinta dal gip. Argenziano, quindi, ha preferito rimanere in silenzio. L'uomo è invalido e inabilitato anche a causa di problemi come "un atteggiamento ossessivo verso il denaro” e “manie persecutorie”. Proprio un movente economico, secondo gli inquirenti, sarebbe alla base dell'omicidio di Stefania Amalfi. Argenziano, secondo quanto è emerso dalle indagini della polizia coordinate dal pm di Varese Sabrina Ditaranto, avrebbe soffocato la moglie con un cuscino dopo averla sedata con farmaci per incassare una polizza assicurativa dal valore di 30mila euro. In seguito avrebbe chiamato i soccorsi simulando il suicidio della donna.