
La sparatoria nei boschi tra Laveno Mombello e Leggiuno era avvenuta circa un mese e mezzo fa, fortunatamente non c’erano state vittime, ma l’episodio aveva suscitato allarme tra i cittadini che avevano denunciato l’accaduto ai carabinieri di Luino. Subito avviate le indagini, gli elementi raccolti confermerebbero l’ipotesi sulla quale hanno lavorato gli inquirenti: si sarebbe trattato di un regolamento di conti tra bande di spacciatori, una decina quelli coinvolti nello scontro, all’origine il controllo del giro di spaccio nel lavenese.
Nell’area boschiva i militari hanno trovato 48 bossoli calibro 12.
Lo scontro a fuoco è stato confermato anche dal sindaco di Laveno Mombello Luca Santagostino, che in seguito all’episodio ha chiesto la chiusura di un edificio abbandonato, presumibilmente il luogo di ritrovo di alcuni soggetti coinvolti nella sparatoria.
Lo scontro a fuoco rivela che i pusher sono sempre più armati per imporsi nelle aree boschive dove spacciano, armi con cui controllano clienti e potenziali rivali nell’attività di spaccio.
Da parte delle forze dell’ordine continuano senza tregua i controlli per contrastare la loro presenza. L’altro giorno intanto, come richiesto dal sindaco, è stato sgomberato lo stabile abbandonato che da tempo era occupato abusivamente da irregolari, le persone presenti sono state identificate, all’interno sono state trovate sostanze stupefacenti. Avviati i lavori per impedire l’accesso. Il sindaco ha chiesto alla Prefettura il potenziamento delle forze di polizia nel territorio.
Rosella Formenti