Sara Giudici
Cronaca

Saronno, spaccio al parco giochi accanto all'asilo. I residenti protestano

I residenti di via Don Monza e di via Monte Santo chiedono più sicurezza

Il parco che di notte si trasforma in una zona di spaccio a cielo aperto

Saronno 21 marzo 2015 - Di notte il cancello del parco è sempre spalancato ma soprattutto c’è un insolito via vai di persone che si appartano dentro il castello dello scivolo e dopo pochi minuti si dileguano per strade diverse. Sono gli elementi che hanno spinti i residenti di via Don Monza e di via Monte Santo a lanciare l’allarme per la presunta attività di spaccio svolta nottetempo nell’area verde tra la scuola dell’infanzia e l’ex macello.

Una situazione che preoccupa le famiglie al punto da rimpiangere quando la vicina palazzina comunale era occupata dai centri sociali e la zona era in qualche modo più vitale e presidiata. "Ovviamente nessuno di noi è mai andato a chiedere spiegazioni alle persone che notiamo dentro il parco – spiega una 35enne che vive nella zona – ma diciamo che il loro comportamento ci lascia pochi dubbi senza considerare che qualche giovane si è anche sentito offrire qualche dose di fumo mentre camminava lungo via Monte Santo".

In sostanza rientrando da una serata tra amici i residenti hanno notato movimenti sospetti nel parco giochi. "Ormai è quasi una routine – continua la giovane donna – arrivano degli stranieri a piedi entrano nell’area verde e dopo pochi minuti sono raggiunti da ragazzi che li attendevano in auto posteggiati lungo via Monte Santo". Insieme raggiungono rapidamente la "casetta" dello scivolo e dopo essere spariti dalla visuale per qualche secondo si allontanano per strade diverse. "È una scena a cui ho assistito più volte in orari diversi – racconta la saronnese – sinceramente non saprei dire se le persone siano le stesse ma certo non si tratta di amici che si fermano a fare quattro chiacchiere".

La notizia dei frequentatori notturni del parco si è diffusa rapidamente nel quartiere provocando non poche reazioni da parte dei residenti: "In città ci sono decine di divieti, come quello di bere alcolici in centro eppure non si reprimono delle attività illecite tanto palesi come quella dello spaccio – spiega un papà - Paradossalmente era meglio quando la palazzina dell’ex macello era occupata dai ragazzi del centro sociale Telos non solo perché c’era un più frequente e costante passaggio delle forze dell’ordine ma anche perché le diverse attività organizzate dai giovani facevano vivere anche l’area verde". La richiesta è quella di un maggior controllo.