REDAZIONE VARESE

Sicurezza e condizioni dei Miogni: "Servono interventi urgenti"

Deputato di Fratelli d’Italia sollecita interventi urgenti per il carcere di Varese: personale insufficiente e condizioni precarie mettono a rischio la sicurezza.

Sicurezza e condizioni dei Miogni: "Servono interventi urgenti"

La Casa circondariale di Varese è situata in un edificio risalente al 1893 nel centro urbano della città di Varese

Sos carcere di Varese. A sollecitare attenzione e interventi è il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini con un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della Giustizia. Scrive l’onorevole varesino: "La Casa circondariale di Varese è situata in un edificio, risalente al 1893, nel centro urbano della città di Varese, attualmente in forza all’istituto di pena sono assegnati 55 agenti di polizia penitenziaria (dei quali ben 8 distaccati presso altri Uffici), addetti alla custodia di 102 detenuti".

La prima necessità, fa rilevare Pellicini è: "Destinare alla struttura penitenziaria ulteriore personale". Altri problemi che richiedono soluzioni urgenti riguardano le condizioni di manutenzione dell’istituto. Sottolinea ancora l’esponente di Fratelli d’Italia: "Il carcere era stato dichiarato dismesso con dm 30.01.2001 previa costruzione di un nuovo istituto, la nuova struttura non è stata però mai realizzata e gli interventi di manutenzione straordinaria sul vecchio Miogni, trattandosi di carcere da dismettere, sono stati di minima entità".

La realtà è che: "ll complesso presenta oggi alcune significative criticità: in particolare, il muro di cinta del carcere si trova in condizioni fatiscenti, con il serio rischio di crollo nelle parti più ammalorate, tant’è che il camminamento è da tempo inservibile. Inoltre, soltanto le camere di reclusione al piano terra sono dotate di acqua calda e docce, mentre quelle al piano primo e secondo sono sprovviste di docce e sono dotate solo di bagni alla turca, con la conseguenza che i detenuti sono costretti a recarsi in appositi locali comuni al di fuori delle celle, costringendo così gli agenti a gestire i continui movimenti dei detenuti". C’è inoltre la necessità di "dotare il carcere di ambienti più consoni per gli alloggi destinati alla polizia penitenziaria".

R.F.