“Scomparso” da tre giorni. Ma era solo in montagna

I soccorsi sono stati mobilitati in massa per le ricerche. L’allarme dovuto a un malinteso

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NOVATE MEZZOLA (Sondrio)

Aveva lasciato casa venerdì per prendere il treno che lo portasse a Novate Mezzola. Prima ha lasciato un biglietto nell’alloggio per fare sapere che sarebbe rincasato domenica sera. Avrebbe dovuto raggiungere - si è pensato in famiglia - la zona della Centralina, in Val Codera, in territorio comunale di Novate Mezzola, per completare alcuni lavori in un campo scout.

Ma, in realtà, non era atteso in montagna dagli amici, ma loro, a un certo punto, hanno ricevuto la chiamata di una figlia: "È giusto questo numero?". Alla risposta positiva e alla notizia che il genitore non era lì con loro è scattato l’equivoco e anche l’allarme ai soccorsi. Del resto il sessantenne non poteva essere contattato a un telefonino, non perchè l’avesse lasciato a casa, ma perchè non ne vuole sapere di dotarsi di un cellulare. L’uomo, un 60enne residente a Desio, in provincia di Monza e Brianza, è tornato tranquillamente a casa nel pomeriggio di ieri. E si è stupito che lo stessero cercando: "Che c’è di strano se me ne vado tre giorni in montagna ?". Ma dove sia stato ancora non si sa, in quanto gli amici scout che erano lassù non l’hanno mai incontrato in questi giorni.

Resta il fatto che una task-force di una trentina di uomini del Soccorso Alpino della VII Delegazione di Valtellina e Valchiavenna, con i militari del Sagf della Guardia di Finanza di Madesimo e i Vigili del fuoco di Mese, volontari della Protezione Civile e carabinieri di Novate Mezzola hanno scandagliato sentieri e anfratti della Val Codera, ma senza trovare traccia del monzese dato per scomparso. Era stato fatto intervenie anche un velivolo di Areu (Agenzia regionale emergenza e urgenza) per visionare dall’alto le montagne della Valchiavenna. Poi, nel pomeriggio di domenica, il lieto fine tanto atteso.

Michele Pusterla