SARA GIUDICI
Cronaca

Saronno, maxi-retata nei rifugi dei disperati

Tra gli stabili controllati dalle forze dell’ordine il Ginori al Matteotti, Palazzo Visconti e quel che resta dell’ex Cantoni

Diverse pattuglie dei carabinieri hanno passato al setaccio gli hotel dei disperati

Diverse pattuglie dei carabinieri hanno passato al setaccio gli hotel dei disperati

Saronno (Varese) – Diverse pattuglie dei carabinieri e della Polizia locale che hanno letteralmente passato al setaccio gli hotel dei disperati presenti a Saronno e nel Saronnese.

E’ iniziata ieri mattina l’operazione portata avanti dalle forze dell’ordine cittadine in tutti quegli stabili abbandonati e dismessi che nel tempo sono diventati casa provvisoria di decine di stranieri senza permesso di soggiorno e irregolari in Italia. L’operazione non è sfuggita ai residenti e del resto sono state molte le pattuglie che nelle prime ore della mattina si sono mobilitate.

Tra gli stabili controllati quello Ginori al Matteotti, quel che resta dell’ex Cantoni alle porte della Cassina e soprattutto Palazzo Visconti. L’edificio civile più antico di Saronno tra via Tommaseo e via Pasta è stato invaso a piano terra malgrado i tentativi di questa e delle precedenti amministrazioni di sigillare la struttura. Del resto i residenti della zona hanno più volte denunciato uno insolito viavai. Una presenza, quella di occupanti che preoccupava anche perché in passato si sono verificati persino degli incendi.

Non a caso il controllo di ieri mattina ha ottenuto il plauso dei residenti. "Da tempo si vedeva un viavai più intenso del solito, senza contare le tante biciclette che comparivano la sera per poi sparire al mattino – spiega un saronnese che stamattina alle 9 ha seguito l’operazione – spero che questo controllo sia anche l’occasione per sigillare non solo gli accessi allo stabile ma anche le finestre che sono spalancate da settimane e con i temporali degli ultimi giorni avran fatto entrare un sacco di acqua e umidità".

Le speranze dei saronnesi è che i controlli possano anche essere un argine alle risse che si susseguono in città senza contare i tre accoltellamenti che si sono registrati in meno di una settimana tra il centro e la stazione.