Saronno, bufera in ospedale. Minacce all'infermiera scrupolosa: "Morirai di cancro"

Litigi con il medico che voleva applicare "il proprio protocollo" sui pazienti

Leonardo Cazzaniga (Newpresse)

Leonardo Cazzaniga (Newpresse)

Saronno, 5 dicembre 2016 -  Non le piaceva lavorare in pronto soccorso con lui e, da quanto ha raccontato agli investigatori, si sentiva minacciata. Questo, unitamente ai sospetti circa il suo "protocollo", ha spinto un’infermiera ad andare a denunciare Leonardo Cazzaniga. Grazie a lei qualcuno si sarebbe anche salvato. In primis un’anziana, arrivata in pronto soccorso nel settembre del 2012 a causa di una crisi respiratoria. Secondo le carte «al momento dell’accesso, il dottor Cazzaniga, alla presenza dell’infermiera, aveva dichiarato di voler applicare il proprio protocollo».

L'infermiera si sarebbe opposta e avrebbe applicato le «linee guida della rianimazione cardiopolmonare, procedendo a liberare le prime vie aeree dalle secrezioni e dal bolo polmonare. A tali manovre era seguita l’immediata ripresa delle funzioni vitali, l’anziana signora era poi stata trasferita in altra unità di degenza». L’infermiera avrebbe poi litigato animosamente col medico, fino a sentirsi minacciare: «Non sei ancora morta? Morirai di cancro all’utero. Tu qui hai vita breve». E c’è anche un secondo caso, è dell’aprile del 2013. L’anziana era arrivata in pronto soccorso in «stato agonico», e Cazzaniga avrebbe manifestato l’intenzione di «applicare il protocollo, mediante somministrazione di farmaci quali Propofol e Midazolam». L’infermiera aveva detto al medico che lo avrebbe denunciato, proponendo ossigenoterapia e morfina a basso dosaggio. Ne sarebbe nata un’altra accesa discussione e altre minacce. Anche la seconda anziana era sopravvissuta.