Coronavirus, a Saronno allestiti i distributori di croccantini per gatti

Iniziativa di Enpa per evitare alle gattare che si occupano delle colonie feline di uscire con il rischio contagio

La cura degli amici a quattro zampe

La cura degli amici a quattro zampe

Saronno (Varese), 18 marzo 2020 - Continuare a prendersi cura degli animali anche quelli “senza padrone”, rispettando però scrupolosamente le direttive ministeriali per il contenimento del contagio da coronavirus. È il delicato equilibrio che la sezione saronnese dell’Enpa, che ha sede in via Antici al piano interrato della scuola Ignoto Militi, sta cercando di trovare in questi giorni.

"La nostra sezione si occupa quotidianamente di decine di colonie feline del territorio, in particolare tra Saronno e Caronno Pertusella – spiegano i volontari - In questi giorni, dove la circolazione è limitata così come devono essere anche le uscite delle persone, abbiamo studiato una soluzione ad hoc per fare in modo che le gattare e i gattari che seguono queste colonie non debbano uscire ogni giorno o ogni sera per preparare il cibo".

Sono stati cosi acquistati e allestiti diversi distributori di croccantini nei punti in cui le gattare si occupano delle colonie feline. "È uno sforzo che Enpa Saronno si è sentita in dovere di fare per tutelare tutti, umani e felini". Sia quando hanno posizionato i distributori, sia quando escono per curare le colonie i volontari usano tutti i dispositivi di protezione personale del caso. Del resto in questi giorni sono molti i saronnesi che sono usciti per le necessità del proprio amico a quattro zampe e che non hanno lesinato attenzioni anche ai randagi, tanto che Enpa ci tiene a "ringraziare di vero cuore tutti quei cittadini che ci stanno dando una mano aiutandoci a riempire questi distributori e monitorare le nostre colonie". Non mancano però anche le cattive notizie visto che solo poche ore dopo il posizionamento dei distributori di croccantini una cuccia a forma di casetta, posizionata in una colonia saronnese, è stata rubata.

"Non sappiamo la motivazione anche perché è chiaro a tutti che si tratti di uno spazio protetto per randagi. Inoltre i nostri volontari si fanno sempre riconoscere dagli abitanti della zona in modo che si instauri fiducia e collaborazione". Grande l’amarezza dei volontari per il furto subìto. Non rinunciano, comunque, a sperare e lanciano un appello: "Ci auguriamo che chi ha compiuto un atto così insensato ci ripensi e ci faccia ritrovare la cuccia senza danni". Tanti gli appelli che si susseguono sul web anche da parte di cittadini ed associazioni a non abbandonare i propri amici quattro zampe che non sono portatori del contagio da coronavirus: "Al momento la trasmissione del virus avviene solo tra uomo e uomo o tramite il contatto con oggetti contaminati, senza il coinvolgimento attivo di animali".