ROSSELLA FORMENTI
Cronaca

Casorate Sempione, il grido d'allarme del Comitato Salviamo la Brughiera contro la minaccia di espansione di Malpensa

La cittadinanza si oppone alla confusione tra interessi aeroportuali ed ecologici, impegnandosi nella salvaguardia di 44 ettari di brughiera minacciati dalla Cargo City

Il comitato "Salviamo la brughiera" (foto archivio)

Il comitato "Salviamo la brughiera" (foto archivio)

Il grido d’allarme è stato lanciato di nuovo ieri a Casorate Sempione, dal gazebo del Comitato Salviamo la brughiera che ha incontrato in piazza i cittadini sui temi ambientali che interessano il territorio, a cominciare dalla convivenza con Malpensa. “Si divorano la brughiera. Stanno modificando il nostro territorio davanti ai nostri occhi e senza che ci sia un piano d’area e una valutazione ambientale strategica” hanno ribadito i volontari che fanno parte della Rete Comitati Malpensa che ha diffuso un comunicato. Scrive la Rete “In questi giorni la Giunta Regionale Lombarda ha bocciato la richiesta di costituzione del SIC (Sito di Interesse Comunitario) sulla brughiera del Gaggio, che chiedeva l’inserimento dell’area in Natura 2000 come area di pregio naturalistico e di importanza per la biodiversità presente, sia faunistica che floristica, adducendo, come motivazione del diniego, che questo territorio fosse già tutelato in quanto inserito nel Parco del Ticino”.

Continua la nota “Questa richiesta è stata avanzata ben due volte alla stessa istituzione, supportata da studi universitari e da professionisti ambientali di alto livello oltre che da tutto il mondo scientifico ambientale, nonché dalle associazioni ambientaliste locali e nazionali e dal Parco del Ticino stesso.Questa porzione di territorio sarebbe già tutelata anche a fronte del decreto della commissione VIA del Ministero dell’Ambiente, che nega l’espansione della Cargo City proprio su quel territorio, riconoscendo tale area unica nel suo genere, e che quindi va salvaguardata e conservata integralmente”.

Quindi si fa rilevare “Purtroppo Regione Lombardia confonde le due realtà (l’aeroporto e l’area SIC) e le mette in stretta relazione entrando in contraddizione, asserendo che, essendo Malpensa un aeroporto strategico e di interesse nazionale e accampando interessi economici e sociali tutti da dimostrare, l’aeroporto deve potersi sviluppare, per far fronte a future esigenze di movimentazione merci, anche queste tutte da veriticare, pur sapendo (come evidenziano gli stessi studi di SEA) che già oggi, con le infrastrutture interne esistenti, senza ulteriori ampliamenti, sia possibile movimentare 1 milione di tonnellate di merci (ad oggi sono meno di 700.000, circa il 70% di tutto il traffico merci nazionale)”.

Nel comunicato si evidenzia “Nel Master Plan 2035 era prevista l’espansione della Cargo City fuori dal sedime aeroportuale, che distruggerebbe 44 ettari di brughiera, proprio in quell’area che Regione Lombardia, e qui sta la contraddizione, dichiara essere già tutelata. In questo teatrino della politica, che governa la regione più inquinata d’Europa, la prima italiana per consumo di suolo, di una cosa siamo certi: gli interessi a cui stanno rispondendo non sono certamente quelli di salvaguardare e conservare un ambiente unico nel suo genere e la salute dei propri cittadini, ma nemmeno quello di utilizzare al meglio le infrastrutture esistenti.Forse dovrebbero ascoltare maggiormente le istanze di un intero territorio, supportato dal mondo scientifico, che si sta esprimendo da anni, da decenni, verso i decisori politici regionali, che sembrano rimanere sordi ad ogni richiesta di buonsenso, in favore di una qualità della vita migliore per chi vive qui oggi, e anche per quelli che verranno dopo di noi, che sicuramente ricorderanno quanto sia stato fatto su questa questione”. Conclude la nota di Rete Comitati Malpensa”. Come cittadinanza attiva e custodi della brughiera non ci fermeremo: ci muoveremo per continuare, con spirito costruttivo, a salvaguardare e conservare un patrimonio e un bene comune unico nel suo genere, consegnando integralmente alle future generazioni e a denunciare le azioni di spreco di denaro pubblico e di risorse” .