IVAN ALBARELLI
Cronaca

Varese e la dolce vita dei turisti. La svolta nata sul Sacro Monte

Il complesso monumentale entrò nella lista dei patrimoni dell’umanità il 3 luglio del 2003. Il sindaco Galimberti: "Arte, natura, lido balneabile e sport. Così crescono visitatori e indotto"

Il Sacro Monte di Varese

Varese, 29 giugno 2023 – Fino a grosso modo vent’anni fa, un po’ come succedeva con Torino, Varese non era la prima delle città italiane che si sarebbero prese in considerazione per un romantico fine settimana. Oggi scegliere di venire a soggiornare qui un weekend è diventato invece di moda.

Già, perché proprio com’è successo con Torino, che ha preso il volo salendo sul trampolino delle Olimpiadi del 2006, questa città lombarda dall’anima elvetica è da un decennio che vive una nuova “dolce vita“. Si è finalmente guardata allo specchio e si è messa alle spalle quel complesso d’inferiorità che un po’ nutriva per le dirimpettaie più glamour come Como, Lugano o Locarno.

 Sì, Varese ha cambiato pelle. La città industriale c’è sempre – è 43ª per qualità della vita nella classifica delle province italiane e ha un reddito pro capite superiore alla media italiana ( 26.978 euro contro 26.588) – ora però, quando finisce di lavorare, si gode le sue bellezze. E le mette in mostra. L’anno che segna l’inizio di questa seconda vita è il 2003, quando il complesso monumentale del Sacro Monte entra a far parte dei beni patrimonio mondiale dell’umanità tutelati dall’Unesco. Ed è dai suoi 800 e più metri d’altezza, punto d’osservazione privilegiato, che il sindaco di Varese Davide Galimberti descrive la rinascita della sua “Città Giardino".

Sindaco Galimberti, com’è cambiata Varese?

"È una città sempre più turistica e internazionale, aspetti che si affiancano alla sua vocazione imprenditoriale. La sua posizione strategica e la vicinanza a Malpensa hanno evidentemente un ruolo. Ma anche il Sacro Monte ha giocato una parte da protagonista. Per noi varesini è da sempre un fiore all’occhiello, un luogo meraviglioso. Averlo fatto scoprire anche ai turisti italiani e stranieri è stato un momento di svolta come lo è stato l’entrare a far parte dei siti Unesco, il cui ventennale festeggeremo con una serie di eventi proprio questo fine settimana. Assieme a Brunate, nel Comasco, sono i due luoghi paesaggisticamente più interessanti dell’area pedemontana".

Come si è concretizzata la “riscoperta“ di questo luogo di devozione seicentesco?

"Nel 2019, quindi prima dei due inevitabili anni di stop per il Covid, il Sacro Monte registrava punte di 70mila accessi annui. Solo pochi anni prima ci si fermava a 15mila. A pandemia archiviata siamo in netta ripresa".

C’è il problema della suggestiva funicolare datata 1909 ferma dal 2021, che è in attesa di trovare un nuovo gestore...

"La funicolare è stata al centro di un inevitabile intervento di manutenzione, che si è concluso. Adesso abbiamo ricevuto il nullaosta. Abbiamo emanato un bando di gara, assieme alla Tpl, l’agenzia per il trasporto pubblico locale, per trovare una società che la gestisca. Domani sapremo chi ha risposto alla manifestazione d’interesse. L’obiettivo è di farla funzionare comunque entro l’estate".

Sacro Monte ma non solo. Lo scorso Natale Varese ha accolto un milione e 400mila persone, il 44% in più rispetto al 2021. Nel 2022 in tutta la provincia si sono registrati 2 milioni di pernottamenti. Qual è la ricetta che ha generato questa capacità d’attrazione?

"Abbiamo valorizzato i nostri punti di forza. Le bellezze paesaggistiche, non dimentichiamoci del parco del Campo dei Fiori col suo osservatorio astronomico appena riqualificato con un finanziamento di 300mila euro e il lago di Varese tornato balneabile l’anno scorso, l’arte con Villa Panza che è bene Fai e lo sport. Credo sia questa la ricetta vincente varesina".

Sport a Varese fa rima con canottaggio. F ra il 16 e il 18 giugno scorsi alla Schiranna hanno messo base 649 atleti da 42 Paesi. Con loro 10mila appassionati. La città è in grado di gestire questi flussi?

"Finora ci siamo riusciti, ma col nuovo Pgt (il Piano di governo del territorio, ndr ) in fase di definizione puntiamo a realizzare nuove strutture ricettive, ma di nuova concezione e con un occhio di riguardo per i giovani. Daremo la priorità a ostelli e bed&breakfast. E lo faremo a consumo zero di suolo".