Rogo al centro migranti, bimbi in fuga

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MALGRATE (Lecco)

Un boato, poi le scintille che si sono trasformate in fiamme, il fumo acre e nero che ha invaso l’intero palazzo e il buio improvviso. L’altra sera si è scatenato il panico tra i 54 ospiti del centro di accoglienza per stranieri di Malgrate, dove è divampato un incendio. Nella struttura, un condominio con diversi appartamenti, alloggiano solo donne single e mamme con una ventina di figli piccoli. Le migranti con i bimbi sono state immediatamente evacuate. A innescare il rogo è stato un cortocircuito del quadro elettrico, che si trova in un locale interrato, probabilmente in seguito a un sovraccarico dell’impianto. L’incendio è rimasto circoscritto, ma ha provocato un istantaneo black out. Dagli avvolgimenti in plastica si è inoltre sprigionato parecchio fumo. Sono subito intervenuti i vigili del fuoco: per individuare il punto di innesco hanno dovuto indossare maschere e respiratori e utilizzare termocamere, perché a causa del fumo non sarebbero riusciti né a respirare né ad orientarsi al buio. Per bonificare il condominio dalle esalazioni tossiche hanno piazzato grandi ventilatori e aspiratori. Sono stati mobilitati pure i sanitari di Areu per precauzione, sebbene nessuno sia stato male. Gli operatori della cooperativa sociale Progetto Itaca che gestiscono il centro hanno trovato in poche ore un’altra sistemazione alle ospiti e ai loro figli, ora temporaneamente in altre abitazioni adibite sempre a centro per richiedenti asilo a Valmadrera. "Stanno tutti bene e i danni sono limitati a parte i disagi - rassicura il sindaco Flavio Polano -. Ogni volta che divampa un incendio a Malgrate purtroppo temiamo sempre il peggio, ma per fortuna questa volta non è successo nulla di grave". Esattamente due anni prima, il 19 gennaio 2021, una pensionata di 79 anni è morta al termine di una terribile agonia di due settimane dopo essere rimasta gravemente ustionata e intossicata per un incendio che il giorno dell’Epifania aveva distrutto casa sua. Daniele De Salvo