ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Roberto Maroni, il ricordo dei sindaci lumbàrd: "E' stato un modello e un esempio"

Gianfranco Tosi, che portò la Lega al governo di Busto Arsizio nel 1993, racconta il grande amico. Per lui come per la collega di Ferno "era un punto di riferimento per le competenze che possedeva"

Gianfranco Tosi, primo lumbard eletto al vertice di Palazzo Gilardoni nel 1993

Busto Arsizio, 24 novembre 2022 - Un grande amico Roberto Maroni per Gianfranco Tosi, primo sindaco della Lega Nord eletto a Busto Arsizio nel novembre 1993, l’anno che vide nei Comuni più grandi del Varesotto il successo elettorale dei candidati leghisti. Dopo Varese con Raimondo Fassa, il movimento di Umberto Bossi bissò il successo e portò Tosi a Palazzo Gilardoni, a Busto Arsizio. "Per me era prima di tutto un amico – esordisce l’ex sindaco – Il nostro incontro risale a quegli anni lontani, quando con la Lega da sindaci nel nostro territorio cominciammo l’esperienza amministrativa, pieni di entusiasmo. Roberto già allora era un riferimento per la sua competenza, sempre disponibile al confronto. Insieme abbiamo condiviso anni di crescita politica e di conoscenza, di approfondimento delle problematiche che via via ci trovavamo da amministratori ad affrontare e risolvere".

Parole colme di gratitudine verso l’amico Maroni quelle di Tosi: "Anche come ministro dell’Interno ho potuto contare sulla sua attenzione e disponibilità. Poi aveva una qualità speciale, rara, che ho riscontrato in pochi, la grande umanità che manifestava con la capacità di coinvolgere e anche quando esprimeva apprezzamenti per gli obiettivi che riuscivamo a raggiungere. Ricordo tante riunioni che lui organizzava tra sindaci per confrontarci, scambiarci esperienze. La politica ha perso un grande uomo che ha dato un esempio di onestà intellettuale, di vera passione per la politica che è lavorare per il bene della comunità".

Commosso il ricordo di un altro ex sindaco leghista, Claudia Colombo, nel 1998 a Ferno prima donna con la fascia tricolore: "Ho perso un fratello – dice tra le lacrime – sapevo della malattia, ma la notizia mi ha sconvolta. Da due giorni è un continuo fluire di ricordi, legati a tanti momenti condivisi nell’attività politica, in oltre trent’anni. Roberto era unico, ogni volta che ci incontravamo mi salutava sempre con un buffetto sulla guancia. È stato un esempio, una delle persone più ragionevoli e obiettive che abbia mai incontrato. Mai si è dato importanza, nonostante il suo straordinario curriculum Roberto aveva mantenuto la dote dell’umiltà, dimostrata in tante occasioni, con la capacità di stare ad ascoltare chiunque incontrasse, fosse il politico o un cittadino. In questi giorni l’ho spesso davanti e risento le sue parole, che sono il senso della sua politica: “Stiamo con i piedi per terra, facciamo i fatti“ e “Alle difficoltà si reagisce“. Roberto lo ha fatto fino alla fine".