Il reattore di Ispra sicuro, ma solo nel 2040

Il vincolo per i rischi ambientali e di radioattività sarà tolto fra 18 anni: soltanto allora quest’area del centro di ricerche tornerà fruibile

Ispra

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Ispra (Varese), 30 aprile 2022  - Entro il 2040 sarà completata la disattivazione del reattore nucleare Essor presente all’interno del Jrc (Joint Research Centre), ovvero il centro di ricerca della Commissione Europea che ha sede a Ispra, poco lontano dal Lago Maggiore. Sono queste le tempistiche annunciate ieri in occasione di una visita istituzionale dell’assessore regionale ad ambiente e clima Raffaele Cattaneo presso il sito comunitario. Il sopralluogo si è svolto proprio all’interno del reattore, in funzione dal 1969 fino al 1983. Da allora è in fase di "arresto di lunga durata", ma presto potranno iniziare le attività per la disattivazione.

La Regione ha espresso il suo giudizio positivo lo scorso marzo e si è ora in attesa dell’ultimo definitivo parere da parte del Ministero della transizione ecologica. "Abbiamo completato tutta la fase preparatoria e sostanzialmente siamo pronti - ha detto il responsabile degli impianti del Jrc di Ispra Paolo Peerani - non appena le autorità ci rilasceranno l’ok cominceremo". I tempi tecnici sono particolarmente lunghi: sono previsti 14 anni per lo smantellamento dell’impianto e 3 anni per le opere civili.

Attualmente è già disponibile a Ispra un deposito temporaneo interno dove saranno stoccati i rifiuti radioattivi, in attesa di essere trasferiti definitivamente al deposito nazionale, che invece non è ancora stato realizzato. Un aspetto che potrebbe costituire un collo di bottiglia che rischia di allungare i tempi. Se non ci saranno intoppi e ritardi entro il 2040 l’area occupata dal reattore passerà allo stato di "green field", ovvero una zona priva di qualsiasi vincolo di natura radiologica e ambientale. "Il Jrc ci ha rassicurato molto sottolineando l’attenzione che ha messo perché tutto avvenga nel massimo rispetto della salute e dell’ambiente", ha commentato l’assessore Cattaneo, che poi ha voluto fare una riflessione in merito all’energia nucleare. "In questo momento in cui la principale necessità è la decarbonizzazione penso che sia necessario riaprire il dibattito sull’uso del nucleare.

La Francia non ha il problema dell’importazione del gas russo perché per il 70% producono energia nucleare: che tutto questo non possa essere neppure discusso nel nostro paese francamente mi sembra un errore". La visita della delegazione regionale ha toccato poi anche il centro visitatori, che verrà spostato in autunno in una nuova sede all’esterno del sito, e il nuovo laboratorio Vela, inaugurato solo poche settimane fa, dove vengono effettuati i controlli sulle emissioni dei veicoli.