
La caserma dei carabinieri di Busto Arsizio
Varese, 17 giugno 2016 - La Provincia di Varese cede allo Stato la caserma dei carabinieri di Busto Arsizio e la caserma dei vigili del fuoco di Varese. Un’operazione che porterà nelle casse di villa Recalcati 4,5 milioni di euro che, spiega il presidente dell Provincia Gunnar Vincenzi, serviranno per "rimediare a una situazione debitoria pesantissima che ci è stata lasciata dalla precedente amministrazione leghista".
La cessione, in sostanza, porterà a un cambio nella proprietà degli edifici (già gestiti dallo Stato), che continueranno a essere utilizzati da carabinieri e vigili del fuoco. Oggi Vincenzi andrà a Roma per firmare il contratto per la vendita della caserma di Busto per l’importo di un milione e 100 mila euro. È in via di definizione la cessione della caserma dei Vigili del fuoco di Varese, il cui introito sarà di 3 milioni e 400 mila euro. I due edifici verranno acquisiti dal fondo Invimit del ministero dell’Economia, costituito per la valorizzazione di immobili di altri enti. Si tratta del primo passo, perché in futuro è prevista la dismissione di altri edifici di proprietà della provincia, come la caserma dei carabinieri di Gallarate. "Con grande rammarico non potremo utilizzare le risorse che entreranno per realizzare opere e servizi – spiegano Vincenzi e il consigliere con delega al Bilancio Laura Cavalotti – in quanto serviranno per iniziare a ripianare il disavanzo di 54 milioni di euro ereditato dall’amministrazione leghista, che ci ha preceduto, e che dovrà essere riequilibrato con un piano di rientro decennale". Secondo Cavallotti, la Provincia "ha scelto di percorrere la via del riequilibrio, un percorso che sappiamo essere difficile e che ha comportato tutta una serie di azioni, anche dolorose, tra le quali appunto la predisposizione di un piano di alienazione e la successiva vendita degli immobili".
Una ricostruzione che, però, non convince l’ex presidente della Provincia di Varese, il leghista Dario Galli, chiamato in causa dal suo successore di opposto colore politico. "I conti non tornano - sottolinea - perché nonostante questo fantomatico buco dicono di avere un avanzo di 25 milioni nel 2015. Se c’è tutta questa urgenza, come mai non hanno venduto gli immobili l’anno scorso?". Secondo Galli, con questa operazione "lo Stato toglie asset agli enti locali acquisendo un patrimonio a un prezzo inferiore rispetto al valore senza dare in cambio niente, perché prima ha tolto risorse con il taglio dei trasferimenti".