
di Lorenzo Crespi
Un cambio di passo per il futuro della città giardino, all’insegna di una forte discontinuità con le scelte del passato. È quanto auspica Legambiente Varese, che traccia la strada da seguire per le politiche ambientali cittadine nella fase post Covid. "L’emergenza sanitaria ha reso ancora più evidente la necessità di cambiare le vecchie logiche – commenta la presidente del circolo di Varese Valentina Minazzi – e i cambiamenti climatici ci devono far pensare ad uno stile di vita che sia più compatibile con le esigenze dell’ambiente". Il Cigno Verde invita dunque la politica a ripensare alle prospettive della città, a partire proprio dai progetti infrastrutturali già in corso o imminenti.
E il consiglio direttivo di Legambiente Varese entra nel merito degli interventi che hanno animato il dibattito di queste ultime settimane, cominciando dall’abbattimento dei cedri di viale Borri, per il quale si sottolinea la necessità di una compensazione con nuove piantumazioni. Altro tema caldo quello del prolungamento di via Selene, che tanto ha fatto discutere la maggioranza. "Non è la soluzione che riteniamo migliore sotto il profilo ambientale – commentano da Legambiente – ora non ci resta che fare buon viso a cattivo gioco, e lavorare per la qualificazione ambientale dell’area della Stoppada". Quindi largo Flaiano: per l’associazione la proposta di una rotatoria è sensata e migliorerà la viabilità dell’area, ma un intervento isolato rischierebbe di spostare il problema su altri nodi del traffico cittadino.
Legambiente Varese esprime poi la sua contrarietà sul progetto per la realizzazione ex novo di una struttura sanitaria nella zona di via Gasparotto. "Bisogna puntare sulla rigenerazione e non sullo sviluppo di nuovi spazi – continua Minazzi – non ci possiamo più permettere di avere aree abbandonate e occupare nuovo territorio. Bisogna cercare di smettere di consumare suolo". Più positivo il giudizio sul Masterplan Stazioni, che viene visto come una proposta interessante proprio in un’ottica di recupero delle zone dismesse. Legambiente Varese si augura che possa esserci un iter partecipativo serio che permetta a tutti gli interessati di poter contribuire. Infine all’orizzonte ci sono il Pgt e il Pums, il piano urbano per la mobilità sostenibile. Due strumenti che tracceranno la Varese di domani: l’associazione esprime l’auspicio che il percorso di confronto possa partire presto.
"La revisione del Pgt può essere un momento di discussione sul futuro della città – conclude la presidente – e il Pums è assolutamente necessario perché la mobilità deve diventare sempre più sostenibile".